Cari amici,  è finalmente possibile vedere anche in Italia il film "Cristiada". 
Non è uscito nei cinema 
perché incredibilmente rifiutato da tutti i distributori italiani, 
nonostante includa attori di fama mondiale come Peter O'Toole, a suo 
agio nei panni del prete cattolico. 
Avrei voluto acquistare 
il DVD, anche per contribuire a un ritorno di cassa al coraggioso 
produttore, ma intanto ce lo possiamo godere su Internet, con sottotitoli in italiano, ai link che si trovano qui in calce. 
Primo tempo:
Secondo tempo:
“Cristiada”, cercasi ancora distributore
Per certi versi, la questione assomiglia a un giallo. Il protagonista è Cristiada, il film sull’epopea dei cristeros.
Vessata e perseguitata dal governo massonico e anticlericale del presidente Plutarco Elías Calles (1877-1945), tra 1926 e 1929 la popolazione cattolica del Messico insorse in
 armi al grido di «Viva Cristo Rey! » (da cui il nome dei combattenti), e
 con il beneplacito della Santa Sede, dando vita a una nuova Vandea 
contemporanea. Ebbene, ne è stato fatto un film. Ma, pronto da mesi, già
 predisposto per il lancio mondiale con tanto di trailer (emozionante) e
 sito ufficiale, Cristiada non si vede. Almeno fino a ieri.
Ieri, infatti, martedì 20 marzo, questo film scomparso perché ancora manca chi s’incarichi della sua distribuzione nelle sale cinematografiche
 è finalmente sbarcato al centro del mondo. A Roma, anzi praticamente in
 Vaticano, proiettato non in anteprima ma in esclusiva mondiale 
all’istituto Patristico Augustinianum, che sta a due passi – 
letteralmente – dal colonnato del Bernini. Posti rigorosamente 
riservati, prenotazione obbligatoria, di tutto si è occupato il servizio
 d’informazione cattolica H2O. Per molti aspetti, l’operazione assomiglia a un SOS.
«Siamo
 qui per promuovere la pellicola, sperando di riuscire presto a 
distribuirla ovunque come accade per qualsiasi altro film, bello o 
brutto che sia…». A La Bussola Quotidiana lo dice Pablo José Barroso, il produttore di Cristiada venuto
 dal Messico apposta per accompagnare in Italia questa sua perla. 
«Perché si faccia tanta fatica a trovare un distributore resta un vero 
mistero…».
Azzardiamo:
 forse che il suo essere così apertamente filocattolico nel denunciare 
il brutale anticristianesimo che sta al centro della vicenda risulti 
troppo imbarazzante? Barroso mantiene l’aplomb e smorza la nostra 
malizia (forse). «Non lo so, francamente non lo so», risponde. «Ci
 siamo rivolti a tutte le major del settore, seguendo le prassi di rito,
 non tralasciando alcunché convinti che l’ottima qualità tecnica della 
pellicola, la sua storia avvincente e il richiamo esercitato da un pool 
di attori di grande fama potesse essere d’aiuto; e invece, per mesi e 
mesi, niente, solo ostacoli… Nessuno dei distributori grandi e 
piccoli che abbiamo interpellato è di per sé mai entrato nei dettagli 
contenutistici del film… ». Però?… «Però ci siamo costantemente 
sentiti rispondere che Cristiada è difficile da piazzare sul mercato, è 
di nicchia, rischia di essere un flop al botteghino… ». Una pellicola 
realizzata come un kolossal di Hollywood – benché di produzione messicana -, diretta dal Premio Oscar per gli effetti speciali di cult come Le due Torri, del 2002, e Il ritorno del re,
 del 2003 (ovvero il secondo e il terzo episodio della trilogia 
cinematografica tolkieniana diretta da Peter Jackson) e interpretato da Andy Garcia [nella foto], Eva Longoria, Peter O’Toole ed Eduardo Verástegui? Difficile da credere.
«Comunque»,
 prosegue asciutto Barroso, «non ci siamo arresi, e alla fine qualche 
risultato importante lo abbiamo ottenuto. La prima mondiale a Roma 
prelude all’uscita del film – se null’altro accadrà nel frattempo – in 
Messico, curata dalla 20th Century Fox. Accadrà il 20 aprile. Se andrà 
bene, Cristiada verrà poi distribuito
 in tutta l’America ispanofona. Forte di questa novità, la mia casa di 
produzione, la Dos Corazones Productions di Città del Messico, lancerà 
la pellicola negli Stati Uniti il 1° giugno. Ancora totalmente scoperta resta invece l’Europa…».
Già, l’Europa… «A
 dire il vero, la Disney sta forse fiutando l’occasione, abbiamo 
ricevuto qualche segnale, ma tutto è ancora prematuro. Stiamo persino 
pensando d’iscrivere il film al Festival di Cannes, per cercare di 
smuovere le acque. Ecco, lo scriva. Abbiamo bisogno di tutti gli
 aiuti. Vogliamo offrire al pubblico una storia che è avvincente come un
 western dei tempi d’oro e al contempo profondamente vera, davvero 
accaduta, basata su fatti realmente accaduti. E tragici…».
Barroso
 concepisce il cinema come uno strumento di testimonianza e di 
apostolato. All’inizio del dicembre scorso è entrato nelle sale 
cinematografiche statunitense con una pellicola animata in 3D, The Greatest Miracle (El
 gran milagro) diretto da Bruce M. Morris (che ha all’attivo veri e 
propri capolavori del cinema di animazione): storia di un gruppo di 
cattolici che vengono guidati dagli angeli alla comprensione piena del 
santo sacrificio della Messa… E sta in buona compagnia, visto che il 
regista di Cristiada, Wright, ha recentemente 
rivelato all’agenzia cattolica latinoamericana di stampa ACI Prensa di 
accarezzare un sogno: spera che il film sui cristeros possa contribuire 
alla promozione della libertà religiosa nel mondo.
La
 proiezione all’Augustinianum è stata voluta ieri perché tra pochi 
giorni Papa Benedetto XVI volerà in Messico. E subito dopo a Cuba, 
l’isola che l’attore-”cristero” Andy Garcia si porta nel cuore (vi è 
nato, con il nome di Andrés Arturo García Menéndez, nel 1956 ) e il cui 
regime comunista notoriamente detesta. L’entertainment al servizio della
 verità. Per parte propria, Barroso assicura che non sarà l’ultima volta
 per la sua Dos Corazones Productions.
[La Bussola Quotidiana 21.3.12]
«Cristiada», la rivolta per difendere la fede
Le
 logge contro le chiese, un sedicente illuminismo riformista contro una 
vituperata metafisica, le leggi della plutocrazia contro le tradizioni 
della fede: un periodo turbolento si scatena nella prima metà del ’900 
in Messico, quando la massoneria al potere si scaglia contro un 
cattolicesimo radicato.
Fu la guerra dei cosiddetti cristeros,
 il cui nome deriva da Cristos Reyes, i «Cristi-Re», come gli avversari 
definivano con intento spregiativo gli insorti cattolici che 
combattevano al grido di «Viva Cristo Re!», riprendendo il tema della 
regalità di Cristo, all’epoca molto popolare e in sintonia con 
l’istituzione della festa di Cristo Re proclamata nel 1925 da Pio XI.
Una
 guerra civile nata con l’imposizione di leggi laiciste e oppressive 
volute dal nuovo presidente messicano, massone e intransigente, il 
generale Plutarco Elías Calles. Lotta contro la Chiesa, le sue autonomie
 e le cosiddette «primitive» credenze del popolo al centro del programma
 presidenziale, condotto con rigidità assoluta e violenze ripetute, tali
 da far passare alla storia il personaggio con il nomignolo, poco 
lusinghiero, di Nerone messicano.
Aveva, in effetti, incendiato una nazione e scatenato l’esercito governativo mandandolo a caccia, con vera furia iconoclasta, di fedeli e sacerdoti, che avevano addirittura proclamato la sospensione del culto pubblico.
Aveva, in effetti, incendiato una nazione e scatenato l’esercito governativo mandandolo a caccia, con vera furia iconoclasta, di fedeli e sacerdoti, che avevano addirittura proclamato la sospensione del culto pubblico.
Su quei fatti ancora poco divulgati, “Cristiada”apre
 un sipario tragico e magniloquente. La rivolta, come il film, inizia 
nel 1926 e si conclude, anche se non definitivamente (strascichi della 
storia ancora gravano sul Messico moderno), nel 1929, con l’accordo tra 
Governo e Santa Sede, che voleva evitare ulteriori spargimenti di 
sangue.
Regia
 di Dean Wright, autore degli effetti speciali in pellicole come 
“Titanic”, “Al di là dei sogni”, gli ultimi due episodi de “Il Signore 
degli Anelli” ed i primi due de “Le Cronache di Narnia”.
Nel cast troviamo Andy Garcia, Eva Longoria, Peter O’Toole, volti emergenti come Eduardo Verastegui (protagonista di “Bella“), Oscar Isaac (Robin Hood di Ridley Scott), Catalina Sandino (Maria full of Grace, L’amore ai tempi del colera, Twilight/Eclipse) e nomi Ruben Blades, cantante di salsa e attore panamense di primissimo piano.
Nel cast troviamo Andy Garcia, Eva Longoria, Peter O’Toole, volti emergenti come Eduardo Verastegui (protagonista di “Bella“), Oscar Isaac (Robin Hood di Ridley Scott), Catalina Sandino (Maria full of Grace, L’amore ai tempi del colera, Twilight/Eclipse) e nomi Ruben Blades, cantante di salsa e attore panamense di primissimo piano.
La trama ruota attorno ad alcuni dei principali protagonisti storici di quegli anni. Come Anacleto
 González Flores, avvocato e difensore dei diritti civili dei cattolici,
 torturato e ucciso dagli uomini di Calles, beatificato nel 2005 
(impersonificato da Eduardo Verastegui); Enrique Gorostieta Velarde 
(rappresentato da Andy Garcia), uomo d’armi non credente, a cui venne 
chiesto di mettere la sua esperienza a servizio della causa dei 
cristeros, divenendone presto il formidabile leader militare; José 
Sanchez Del Rio, arruolatosi poco più che bambino, catturato dai 
federali, seviziato e fucilato all’età di 15 anni per aver rifiutato di 
gridare «morte a Cristo Re!». Anche lui beatificato nel 2005.
(Forse questo 
film darà l'opportunità di debellare i pregiudizi che impediscono di 
conoscere la verità riguardo a un'altro conflitto di questo stesso 
stampo, che è avvenuto negli stessi dall'altra parte dell'oceano: la 
guerra civile spagnola. Noi ne conosciamo solo la versione romanzata. 
Pochi sanno che i repubblicani, dalla parte dei quali stava Hemingway, 
uccisero circa 7.000 religiosi, preti e suore, a sangue freddo, 
tirandoli fuori dalle chiese e i conventi, appendendone i cadaveri per 
le strade a monito dei cattolici. Fu per questo, per difendere la chiesa
 e la libertà di religione, che Francisco Franco combatté e poi instaurò
 la dittatura, e fu qui che Orwell, cioè il britannico Eric Blair, aprì 
gli occhi sulle macchinazioni disumane dei comunisti, disposti a tutto 
pur di seminare distruzione e orientare gli umori della gente esasperata
 verso la rivoluzione.) 
PRESENTATO A ROMA IL FILM “CRISTIADA”
Il produttore: “Sarà un riconoscimento ai nostri martiri che lottarono per la fede e libertà di religione“
(di H. Sergio Mora – Zenit.org, 24 marzo 2012)
Tre
 giorni prima della partenza del Papa per il suo viaggio apostolico a 
Cuba e in Messico, martedì 20 marzo, è stato presentato il film 
messicano Cristiada, che racconta i terribili fatti della guerra civile 
messicana (1926–1929), conosciuta come cristera, della quale diversi dei suoi protagonisti sono stati beatificati da Benedetto XVI e altri canonizzati da Giovanni Paolo II.
Nell’auditorium
 dell’Istituto Patristico Augustinianum – di fronte alla colonnata del 
Bernini a Piazza San Pietro – gli invitati, quasi tutti giornalisti o 
rappresentanti del mondo della comunicazione e dello spettacolo, hanno 
partecipato all’anteprima del colossal messicano, nell’evento 
organizzato dall’agenzia H2O e presentato dal produttore messicano del film Pablo Josè Barroso.
Il produttore del film ha indicato ai presenti: “Questa
 domenica il Santo Padre celebrerà la messa nel monte Cubilete, dove c’è
 la statua di Cristo Re, centro geografico e spirituale del Messico”. Questo significa, ha detto, “un riconoscimento ai nostri martiri che hanno lottato per la fede e libertà di religione”.
“Voi
 li vedrete in questo film – ha detto – e conoscerete la loro storia, 
come quella di Cristòbal Magallanes, interpretato da Peter O’ Toole, e 
quella del padre Jose Maria Robles, canonizzato da Giovanni Paolo II.
Nel
 centro di Cubillete, dove 90 anni fa il delegato apostolico Ernesto 
Filippo era andato a consacrare la prima pietra del monumento a Cristo 
Re, fatto che gli costò la deportazione, “il papa celebrerà la Santa Messa con più di 400 mila persone”.
“Con
 Cristiada vogliamo che il mondo sappia e non dimentichi questi martiri 
che sono morti per Gesù, la sua fede e per difendere la sua libertà di 
religione. Sempre con le parole: Viva Cristo Rey y la Virgen de 
Guadalupe!”. E ha concluso chiedendo “l’appoggio di tutti voi e di tutti coloro che credono nella libertà per poter rimanere nei cinema”.
È
 la produzione messicana più recente girata da tecnici e talenti del 
Paese azteco, in grado di competere con le migliori del mercato 
mondiale, interpretata da attori di fama mondiale come Andy Garcia, Peter O’Toole e Eduardo Verastegui.
Il regista è Dean Wright, i cui effetti speciali sono famosi nei film come Titanic, Il Signore degli Anelli e Le cronache di Narnia. È stato scritto da Michael Love, basandosi su fatti storici, ed è stato girata in inglese.
Il regista è Dean Wright, i cui effetti speciali sono famosi nei film come Titanic, Il Signore degli Anelli e Le cronache di Narnia. È stato scritto da Michael Love, basandosi su fatti storici, ed è stato girata in inglese.
“È stata più che una coincidenza, direi una Dioincidenza – ha detto Barroso a Zenit -. Questo
 film lo abbiamo pianificato tre anni fa. Chi avrebbe pensato che il 
Papa sarebbe andato in Messico e, per di più, a Cubilete, dove celebrerà
 una messa. Tutto questo ci arriva dall’Alto”.
“Noi della Dos Corazones Film abbiamo realizzato altri tre film e ci accorgiamo che alla gente interessano le storie con valori positivi.
Prima ne abbiamo fatto uno sulla storia della Madonna di Guadalupe, poi un altro sulla grande leggenda del Sole e, infine, uno chiamato El Gran Milagro, primo nella classifica del Messico per cinque settimane.
In realtà non volevo fare più film, ma quando Dio vuole qualcosa, questa avviene, ed è il più insistente di tutti. Lui ci ha ispirato e condotto, abbiamo trovato attori molto bravi, che hanno funzionato e il risultato lo possiamo vedere: ha superato le mie aspettative”.
“I cristeros sono importanti per il Messico e per tutto il nostro continente. Sono persone che si sono offerte per quello che credevano e grazie a loro, oggi, c’è libertà di religione in Messico, con un imminente viaggio del Papa“.
“Noi della Dos Corazones Film abbiamo realizzato altri tre film e ci accorgiamo che alla gente interessano le storie con valori positivi.
Prima ne abbiamo fatto uno sulla storia della Madonna di Guadalupe, poi un altro sulla grande leggenda del Sole e, infine, uno chiamato El Gran Milagro, primo nella classifica del Messico per cinque settimane.
In realtà non volevo fare più film, ma quando Dio vuole qualcosa, questa avviene, ed è il più insistente di tutti. Lui ci ha ispirato e condotto, abbiamo trovato attori molto bravi, che hanno funzionato e il risultato lo possiamo vedere: ha superato le mie aspettative”.
“I cristeros sono importanti per il Messico e per tutto il nostro continente. Sono persone che si sono offerte per quello che credevano e grazie a loro, oggi, c’è libertà di religione in Messico, con un imminente viaggio del Papa“.
LA TRAMA DEL FILM
Il
 film che racconta una guerra di tre anni, attraverso una serie di 
personaggi, ed è ricco di effetti speciali. Ricorda che non sono mancate
 brutalità come quando un treno viene attaccato dai cristeros con 51 
vittime bruciate vive. I ribelli ricevono l’aiuto di un generale, 
ateo, Enrique Gorostieta, si disciplinano e la rivolta prende corpo. 
Mettono in seria difficoltà il governo di Calles e l’esercito federale, 
ma non accettano la mediazione di Roma per mettere fine al conflitto.
Il
 film è ricco di dettagli importanti che mostrano la trasformazione 
interiore dei personaggi, a partire dal generale Gorostieta, che accetta
 il comando per lottare per la libertà della religione anche se ostile 
alla Chiesa, ma il susseguirsi dei fatti preparano la sua conversione, 
nella quale è determinante il ruolo del giovanissimo José Sanchez Del 
Rio, uno dei principali personaggi, assassinato dopo essere stato 
torturato per non aver rinnegato la sua fede e aver proclamato viva Cristo Re.
 
 
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