martedì 21 febbraio 2012

Ricordando Renato Dulbecco

Introduzione al Convegno Internazionale di Milano 7-8 dicembre 1993 sul tema "Scienza, economia, etica per il prossimo secolo". Erano presenti dieci premi Nobel: Rita Levi Montalcini (Medicina, 1986), i biologi David Baltimore (Medicina 1975) e James Black (Medicina 1988),  John Kendrew (Chimica 1962), Burton Richter (Fisica 1976), Jack Steinberg (Fisica 1988), Ilya Prigogine (Chimica 1977), Carlo Rubbia (Fisica 1984), Gary Becker (Economia 1992).

                     LIBERTA' DELLA RICERCA E TIMORI DELLA SOCIETA'

"La scienza è l'espressione della curiosità dell'uomo e ogni uomo è potenzialmente uno scienziato. Perchè lo diventi anche nella pratica è necessario che si formi un bagaglio di conoscenze adatte, abbia un acuto spirito di osservazione e una certa dose di fortuna. Lo scopo della ricerca scientifica è quello di fare scoperte che per loro stessa natura non sono prevedibili. Ed è perciò che si deve procedere cercando di estendere il dominio del sapere senza scopi diretti, non inseguendo finalità precise. Le ricadute pratiche, comunque, si realizzano spesso, anche in campi lontani da quelli che vengono esplorati. La società ha un ruolo essenziale nel progresso della scienza perchè spetta a lei mettere a disposizione i mezzi per la formazione dello scienziato e gli strumenti per il suo lavoro, permettendogli di estendere la conoscenza umana senza richiedere risultati immediatamente applicabili. Ciò, almeno, è quanto è accaduto finora. Questo approccio, tuttavia, è in corso di trasformazione, sotto la spinta dell'attuale crisi economica mondiale. Si tratta di un errore. Limitando oggi l'orizzonte di ricerca, precludiamo lo sviluppo di domani. L'interazione sempre più stretta tra ricerca biomedica e industria biotecnologica ha introdotto un importante cambiamento nel rapporto tra scienza e società, un rapporto che vive fasi alterne, anche se, complessivamente positive per entrambi. Ma la società ha iniziato a temere che i possibili risultati via via ottenuti in questo campo possano provocare più danni che vantaggi. Un tipico esempio è costituito dal Progetto Genoma, il cui scopo è conoscere l'esatta composizione di tutti i geni umani e che suscita timori di discriminazioni e allarmi anche peggiori. Timori esagerati per quanto riguarda l'attuale stato delle conoscenze ma che non si possono negare a priori rispetto ai risultati che potrebbero giungere in futuro. Per evitare rischi, è necessario allora che la società diventi partecipe ben informata dei progressi della scienza, dei suoi scopi e delle sue possibilità e determini, pur garantendo la massima libertà della ricerca, come si possano e si debbano limitare le conseguenze delle sue scoperte là dove è necessario."

                                            Renato Dulbecco (Nobel per la Medicina 1975)

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