Nel celebre passo delle tentazioni di nostro Signore nel deserto compare Satana. Il termine deriva dal verbo ebraico "satan" che significa opporsi, essere contro. Lo ritroviamo nel senso d'avversario in III Re, XI,14: "L'Eterno suscitò un avversario (Satan) a Salomone, Hadad l'idumeo". Ancora nello stesso capitolo al v.23 e ancora nel I Re, XXIX, 4; poi in Num XXII,22; in Gb I, 6,7,8; in Zc III,1,2.
La parola "demonio" in greco "daimon" o "daimonion", significa un essere buono o cattivo inferiore a Dio e superiore all'uomo. Platone nel Cratylus lo fa derivare dal termine daèmon, conoscente, come per designare la scienza superiore di questi spiriti intermediari tra Dio e l'uomo. I pagani ammettevano i buoni ed i cattivi demoni. Nel Nuovo Testamento il termine demonio indica sempre lo spirito cattivo, Giac II,19; At XIX, 12,13; Ap XVI,14.
L'espressione "diabolos" derivata dal verbo greco "diaballo" significa "metto qualcosa o qualcuno di traverso", oppure "accuso" o "calunnio"; si trova anche in Senofonte nel senso di calunniatore oppure in Aristofane. Nel linguaggio del Vangelo designa il calunniatore per antonomasia che a Dio dice male dell'uomo e all'uomo dice male di Dio (Mt XIII,39; Lc XIII,12; Gv XIII,2). Tre volte solamente sta per qualificativo e designa quelli che calunniano: 1 Tim, III,11; II Tim,3.
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