sabato 6 marzo 2010

Cristo nel cinema


"Il figlio dell'Uomo e la figlia dell'Arte" è il nome del percorso proposto dal Centro Culturale salesiano.

Da "The Passion" di Mel Gibson al recente "Lourdes" dell'austriaca Jessica Hausner
(di Massimo Camussi).
Sugli schermi del cinema il Messia ha avuto il volto ferito e sofferente di James Caviezel in “The Passion” di Mel Gibson, e quello austero, in bianco e nero, del catalano Enrique Irazoqui, nel “Vangelo Secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini. Gesù Cristo, con la sua capacità di parlare al cuore della persona umana, ha affascinato decine di registi ed è stato la prova più difficile e avvincente per altrettanti attori che lo hanno interpretato.
A tutti coloro che vogliono capire come la fede possa passare attraverso una pellicola è rivolto il corso “Il figlio dell'Uomo e la figlia dell'Arte”, promosso dal Centro Culturale Salesiano, in collaborazione con Iris Film Distribution, in programma dal 15 marzo al 12 maggio presso la sede del Centro, in viale dei Salesiani 19,quartiere Cinecittà.
Undici incontri con proiezioni dei film, analisi delle scene con esperti di cinematografia e teologia, dibattiti. «Gesù ha conquistato il cinema - spiega il curatore del corso Christian Lelli, presidente della Iris Film, già docente presso la Scuola Nazionale di Cinema di Cinecittà - perché la sua è senz'altro la storia d'amore più bella che si possa raccontare». Si parte a marzo studiando insieme
agli esperti il cinema “sindonologico”, ovvero le pellicole che raccontano il vissuto del Cristo: i segni, il sacrificio e la morte visti con l'occhio dei maestri come Pasolini o Roberto Rossellini, oppure partendo dalla straordinaria esperienza di Maria e Giuseppe nel meno conosciuto ma molto apprezzato “Nativity”, di Catherine Hardwicke.
La seconda parte del corso sarà dedicata alla figurae Christi, il Cristo nascosto: Gesù che si rivela dietro al volto di altri personaggi. Dal sacerdote gesuita interpretato da Jeremy Irons in “Mission” di Roland Joffé; a Don Pino Puglisi, prete siciliano impegnato nella lotta alla mafia, ucciso a Palermo nel 1993 e protagonista del film “Alla luce del Sole” di Roberto Faenza; fino ad arrivare al più recente “Lourdes”, la natura dei miracoli secondo la regista austriaca Jessica Hausner. «È interessante notare come registi non credenti - continua Christian Lelli - lontani dal rischio del devozionismo, tendano a “romanzare” meno di altri la vita di Cristo, attenendosi di più alle Scritture.
Lo stesso Pasolini sceglie di usare solo le parole di Matteo: era fermamente convinto di non poter scrivere, per il suo film, qualcosa di meglio del testo evangelico». L'obiettivo dell'intero ciclo è analizzare la figura di Gesù in tutte le sue forme, e approfondire l'impatto che avuto il suo messaggio di salvezza nelle società di tutti i tempi.
«Proponiamo uno studio senz'altro molto particolare della figura di Cristo - conclude Lelli -. Approfondiamo il messaggio cristiano attraverso le immagini. Sfruttiamo un binario mediatico, ma cercheremo di parlare di Gesù con correttezza, affetto e rigore, a differenza di ciò che a volte, purtroppo, si vede in televisione». Chiunque voglia iscriversi al corso o più semplicemente ricevere informazioni può telefonare al Cinema Teatro Don Bosco di Roma: 06.71587612.

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