MESSAGGIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO AGLI INDÙ IN OCCASIONE DELLA FESTA DI DIWALI 2009
La festa di Diwali è celebrata da tutti gli indù ed è conosciuta come Deepavali ossia "fila di lampade ad olio". Simbolicamente fondata su un’antica mitologia, essa rappresenta la vittoria della verità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, del bene sul male. La celebrazione vera e propria dura tre giorni segnando l’inizio di un nuovo anno, la riconciliazione familiare, specialmente tra fratelli e sorelle, e l’adorazione a Dio.
Quest’anno la festa sarà celebrata da molti indù il 17 ottobre.Per l’occasione il Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-religioso ha inviato agli indù il messaggio sul tema: "Indù e Cristiani: impegnati per lo sviluppo umano integrale". Questo il testo del Messaggio, a firma del Presidente del Pontificio Consiglio, Em.mo Card. Jean-Louis Tauran, e del Segretario, S.E. Mons. Pier Luigi Celata:
"Indù e cristiani: impegnati per lo sviluppo umano integrale"
Cari amici indù,
1. È per me una gioia presentarvi ancora una volta, a nome del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l’augurio di un felice Deepavali! Le feste religiose ci offrono l’opportunità di ravvivare il nostro rapporto con Dio e tra noi. Mentre eleviamo le nostre menti ed i nostri cuori verso Dio, la Luce Suprema, questa festa delle luci possa rafforzare l’amicizia fra di noi e donare a tutti la benedizione della gioia e della pace.
2. Facendo onore alla tradizione di questo Pontificio Consiglio di condividere una riflessione su un argomento di comune interesse, vorrei proporre quest’anno alla nostra considerazione la necessità di lavorare insieme per lo sviluppo umano integrale.
3. Lo sviluppo umano integrale comporta un progresso nella direzione del vero bene di ciascun individuo, comunità e società, in ogni dimensione della vita umana: sociale, economica, politica, intellettuale, emozionale, spirituale e religiosa. Il Papa Paolo VI l’ha descritto come: "lo sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini" (Populorum Progressio, 1967, n. 42) "da condizioni meno umane a condizioni più umane" (ibid., n. 20). Ed il Papa Benedetto XVI ha scritto recentemente che: "lo sviluppo umano integrale suppone la libertà responsabile della persona e dei popoli" (Caritas in veritate, n. 17).
4. Tale autentico sviluppo umano si può raggiungere solo attraverso l’assunzione di una responsabilità condivisa gli uni per gli altri ed impegnandosi seriamente in azioni di collaborazione. Ciò scaturisce dalla nostra stessa natura di esseri umani e dalla nostra appartenenza all’unica famiglia umana.
5. Nel processo dello sviluppo integrale, la protezione della vita umana ed il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona, sono responsabilità di ciascuno, sia individualmente che collettivamente.
6. Il rispetto per gli altri implica, dunque, il riconoscimento della loro libertà: libertà di coscienza, di pensiero e di religione. Quando le persone si sentono rispettate nelle loro scelte di fondo come esseri religiosi, solo allora esse sono in grado di incontrare gli altri e di cooperare per il progresso dell’umanità. Ciò forma un ordine sociale più pacifico che contribuisce allo sviluppo.
7. Lo sviluppo umano integrale richiede anche la volontà politica di lavorare per garantire una maggiore protezione dei diritti umani ed una coesistenza pacifica. Sviluppo, libertà e pace sono indissolubilmente legati e si completano reciprocamente. Una pace duratura e relazioni armoniose emergono in un’atmosfera di libertà; allo stesso modo, lo sviluppo umano integrale si realizza in un ambiente pacifico.
Tutti insieme, come persone di buona volontà, uniamoci per dissipare ogni tenebra che nasconde una vera visione di coesistenza, l’armonia religiosa e lo sviluppo integrale per ogni singola persona. Possa essere il Deepavali un’occasione per celebrare la nostra amicizia e proclamare fermamente la vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre e per lavorare insieme al fine di conseguire un’era di vera libertà ‘per tutti’ e di un integrale sviluppo umano ‘di tutti’. Ancora una volta, vi porgo i migliori auguri per uno splendido e gioioso Deepavali.
Jean-Louis Cardinal Tauran
Presidente
Arcivescovo Pier Luigi Celata
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PRESENTAZIONE VOLUME ECUMENISMO CARDINALE KASPER
Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, ha presentato presso la Sala Stampa della Santa Sede, il volume "Harvesting the fruits. Basic aspects of Christian Faith in Ecumenical Dialogue. Ecumenical Consensus Convergences and Differences" (Raccolta dei frutti. Aspetti fondamentali della fede cristiana nel dialogo ecumenico. Consensi, convergenze e differenze)", edito dalla Editrice "Continuum" di Londra.
"Il libro" - ha detto il Cardinale - "è il frutto di due anni di lavoro intenso che ho intrapreso insieme agli Officiali del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani (PCPUC), ed in collaborazione con i nostri Consultori ed i nostri partner ecumenici" ed analizza "le principali comunità protestanti che sono state le prime ad allacciare con noi un dialogo dopo il Concilio" e traccia un bilancio di questo incontro "guardando sia al passato che al futuro".
Nel corso della presentazione il Cardinale Kasper ha annunciato la celebrazione di "un Simposio nel febbraio 2010", dove tenendo come testo di base il volume, "si discuterà del futuro dell'ecumenismo occidentale".
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