domenica 25 ottobre 2009

XXX Domenica


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,46-52.

E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.



Meditazione del giorno:

Giovanni Taulero (circa 1300-1361)
Omelia 10

« Subito l'uomo riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada »


« Io sono la luce del mondo » (Gv 8,12). E' da questa luce che ricevono la propria luminosità tutte le luci delle terra: quelle materiali come il sole, la luna, le stelle e i sensi corporei dell'uomo, e anche quella spirituale, l'intelligenza dell'uomo, per cui tutte le creature rifluiscono alla loro origine. E se non vi rifluiscono, esse sono vere e proprie tenebre, di fronte a questa vera luce essenziale, che è la luce di tutto il mondo.

Ora, il nostro amato Signore dice: « Abbandona la tua luce, che è in verità tenebra a confronto con la mia luce, e mi è contraria; poiché io sono la vera luce, voglio darti, al posto delle tue tenebre, la mia luce eterna, affinché essa ti appartenga come appartiene a me, e tu abbia, quanto me, il mio essere, la mia vita, la mia felicità e la mia gioia ».

Qual è dunque la via più breve per giungere alla vera luce? Rinunciare veramente a se stesso, amare e non avere in vista null'altro se non Dio solo..., non cercare in nessun modo i propri interessi, ma desiderare e ricercare soltanto l'onore e la gloria di Dio, attendere tutto in ogni istante da Dio, e riferire immediatamente a Dio tutte le cose, da qualunque parte esse provengano, e a lui riportarle senza alcun rigiro e mediazione, in modo che vi sia un completo e immediato flusso e riflusso: questa è la vera e retta via.

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