mercoledì 29 febbraio 2012

Dall'amore procede l'imitazione

In primo luogo dall'amore procede l'imitazione. Chi non cerca di imitare colui che ama? Se non ami Cristo non lo imiterai, cioè non lo seguirai. Egli ha detto infatti a Simon Pietro, dopo aver messo alla prova il suo amore, "Seguimi" (Gv 21,19), cioè: imitami. Giuda con i piedi seguiva Cristo, ma con il cuore seguiva la brama di denaro; Ghecazi seguiva Eliseo con un cuore non toccato dall'affetto ma preso dalla cupidigia (2Re 5,20-26). I piedi con i quali bisogna seguire Cristo sono la totalità del cuore.

Guigo il Certosino, Meditazioni, X, Ed Qiqajon, p.84

Sulla scuola e la questione educativa: eccellenza ed esigenza

"Nell'era di internet in cui gli studenti possono accedere direttamente alla fonte del sapere, è ancora più necessario il ruolo dei professori, perchè c'è il rischio della confusione".  Numerose e interessanti le questioni sul tema "scuola ed educazione" affrontate ieri sera a Montpellier da Nicolas Sarkozy. Tra queste l'importante ruolo della famiglia e del suo rapporto con gli insegnanti, l'accoglienza di alunni disabili, la possibilità per docenti di poter lavorare oltre le normali ore di servizio con premi nella busta paga,ma soprattutto una scuola che non appiattisce e cerca invece di valorizzare ogni singola persona.

Per saperne di più si possono trovare alcuni passaggi del discorso sul sito www.lafranceforte.fr

martedì 28 febbraio 2012

Réginald Grégoire

Nella quiete ancora innevata del suo eremo di San Silvestro in Montefano (Ancona) si è spento domenica scorsa il benedettino Réginald Grégoire. Al suo Nunc dimittis ha consegnato al mondo degli studi oltre seicento pubblicazioni tra monografie, articoli su riviste specializzate, voci in enciclopedie e dizionari, interventi a convegni internazionali. Padre Grégoire, professore universitario presso gli atenei di Stato italiani e docente in varie università pontificie, era nato il 13 luglio 1935 a Bruxelles. Dal 1957 al 1983 - scrive L'Osservatore Romano - ha prestato servizio presso la Santa Sede, come addetto alla Segreteria di Stato. Profondo conoscitore della storia della vita consacrata nel Medioevo, padre Grégoire si interessò sia del monachesimo benedettino che dei canonici regolari della Riforma gregoriana. Autore di numerosi saggi su figure del grande monachesimo medievale, come Pascasio Radberto e Beda il Venerabile, il suo nome resta legato soprattutto agli studi di agiografia o, meglio, di agiologia, come amava filologicamente precisare. La comunità scientifica ricorderà il “monaco dei santi”, attraverso l’imminente pubblicazione di una miscellanea di studi in due volumi, Hagiologica. Studi in onore di Réginald Grégoire, a cura di Alessandra Bartolomei Romagnoli, Pierantonio Piatti e Ugo Paoli. (L.Z.)

lux in arcana

ARCHIVIO SEGRETO VATICANO SVELATO

28 Febbraio 2012 (VIS). Domani si apre presso i Musei Capitolini di Roma la mostra "Lux in Arcana: l'Archivio Segreto Vaticano si svela", organizzata in occasione del IV centenario di fondazione degli Archivi Vaticani. Visitabile fino al 9 settembre, la Mostra propone un centinaio di importanti documenti dall'VIII al XX secolo, fra i quali la supplica del Parlamento inglese a Clemente VIII relativa alla causa di scioglimento del vincolo matrimoniale di Enrico VIII; la bolla di scomunica di Martin Lutero; il processo di Filippo il Bello contro i Templari ed una lettera di Bernadette Soubirous a Pio IX.

Ho sete

Se il Padre è la sorgente e il Figlio è il fiume, si può dire che noi beviamo lo Spirito. Infatti è stato scritto: "Tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito" (1 Cor 12,13). Ma, abbeverati dallo Spirito, noi beviamo il Cristo, "bevevano, infatti, da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo" (1 Cor 10,4).

S. Atanasio, Lettera a Serapione

lunedì 27 febbraio 2012

Sul Vangelo della I Domenica di Quaresima

Nel celebre passo delle tentazioni di nostro Signore nel deserto compare Satana. Il termine deriva dal verbo ebraico "satan" che significa opporsi, essere contro. Lo ritroviamo nel senso d'avversario in III Re, XI,14: "L'Eterno suscitò un avversario (Satan) a Salomone, Hadad l'idumeo". Ancora nello stesso capitolo al v.23 e ancora nel I Re, XXIX, 4; poi in Num XXII,22; in Gb I, 6,7,8; in Zc III,1,2.

La parola "demonio" in greco "daimon" o "daimonion", significa un essere buono o cattivo inferiore a Dio e superiore all'uomo. Platone nel Cratylus lo fa derivare dal termine daèmon, conoscente, come per designare la scienza superiore di questi spiriti intermediari tra Dio e l'uomo. I pagani ammettevano i buoni ed i cattivi demoni. Nel Nuovo Testamento il termine demonio indica sempre lo spirito cattivo, Giac II,19; At XIX, 12,13; Ap XVI,14.

L'espressione "diabolos" derivata dal verbo greco "diaballo" significa "metto  qualcosa o qualcuno di traverso", oppure "accuso" o "calunnio"; si trova anche in Senofonte nel senso di calunniatore oppure in Aristofane. Nel linguaggio del Vangelo designa il calunniatore per antonomasia che a Dio dice male dell'uomo e all'uomo dice male di Dio (Mt XIII,39; Lc XIII,12; Gv XIII,2). Tre volte solamente sta per qualificativo e designa quelli che calunniano: 1 Tim, III,11; II Tim,3.

Solco

Quando è in gioco la difesa della verità, come si può desiderare di non dispiacere a Dio, e al tempo stesso di non scontrarsi con l'ambiente circostante? Sono cose contrapposte: o l'una o l'altra! Necessita che il sacrificio sia olocausto: bisogna bruciare tutto..., persino il "che cosa diranno", persino la cosiddetta reputazione.


J. Escrivà da  "Solco" n.34 p. 257

sabato 25 febbraio 2012

Forgia

Che rispetto, che venerazione, che affetto dobbiamo provare per ogni singola anima, di fronte all'evidenza che Dio la ama come qualcosa di suo!

Josemarìa Escrivà, Cammino, Solco, Forgia, Ares Milano, 2002, p.513














venerdì 24 febbraio 2012

Il Signore guarisce e ridona la vita


Il Signore opererà la conversione di quell'anima che si rivolga a lui e ne richieda misericordia ed aiuto, restituendole la gioia derivante dall'assenza delle passioni, il possesso di ogni virtù ed il rinnovamento dello spirito. Quest'anima, in tal modo, dopo essere stata rispristinata nella santità e lucidità della mente ed aver nuovamente conseguito la tranquillità dei pensieri, sarà liberata, per opera del Signore, dalla cecità, dalla sordità, dalla morte dell'infedeltà, dall'ignoranza, dalla temerarietà, per approdare alla sapienza della virtù e alla purezza del cuore. Chi ha creato il corpo è anche l'autore dell'anima. Ora, come quando, allorchè viveva su questa terra, assecondò generosamente, da unico e valido guaritore qual era, quanti si accostavano a lui per chiedergli aiuto e salute; così pure, a riguardo delle realtà spirituali, non son diverse le disposizioni del Signore.

Pseudo-Macario in "La passione di Gesù Cristo nelle fonti bibliche e patristiche", S. Paolo 2007, p.240

giovedì 23 febbraio 2012


"Non andare dietro alle tue concupiscenze, ma infrangile virilmente: allora sarai abbeverato col tuo Diletto del fiele dell'amarezza. Abbi sete della salvezza di tutti gli uomini".

B. Enrico Susone, Opere Spirituali, Patristica, L'orologio della sapienza, Libro I, Cap 15, Paoline, p. 869.

mercoledì 22 febbraio 2012

Meditazione di Origene


Il gusto, una volta che avrà gustato la bontà del Verbo di Dio, le sue carni, e il pane che discende dal cielo (Eb 6,5; Gv 6,52), dopo non tollererà più di gustare altro. Infatti in confronto alla dolcezza e alla soavità di quello, ogni altro sapore sembrerà all'anima aspro e amaro e perciò si nutrirà solo di quello, poichè troverà ogni dolcezza che potrà desiderare, in lui che si rende adatto e idoneo a tutto. Infatti per coloro che, provenienti da seme corruttibile, vengono rigenerati, egli diventa latte spirituale e senza inganno (1 Pt 1,23;2,2) a coloro che sono deboli in qualche parte si presenta come legumi (Rm 14,2) per grazia e amicizia ospitale; a coloro che poi grazie alla capacità di ricevere hanno i sensi esercitati alla distinzione del bene e del male, si presenta come cibo solido (Eb 5,14). Se infine ce ne sono alcuni che sono usciti dall'Egitto e seguendo la colonna di fuoco e di nubi vengono nel deserto, a costoro egli scende dal cielo presentandosi come cibo minuto e sottile, simile al cibo degli angeli, così che l'uomo mangi il pane degli angeli (Es 16,4; 14,24; 16,14; Sal 78,25).

Origene, "Commento al Cantico dei Cantici", libro 1, Cantico 1, 3-4, Città Nuova pp.93-94

Pretty picture: A sunset postcard and a special shadow from Opportunity - The Planetary Society Blog | The Planetary Society

Pretty picture: A sunset postcard and a special shadow from Opportunity - The Planetary Society Blog | The Planetary Society

martedì 21 febbraio 2012

Ricordando Renato Dulbecco

Introduzione al Convegno Internazionale di Milano 7-8 dicembre 1993 sul tema "Scienza, economia, etica per il prossimo secolo". Erano presenti dieci premi Nobel: Rita Levi Montalcini (Medicina, 1986), i biologi David Baltimore (Medicina 1975) e James Black (Medicina 1988),  John Kendrew (Chimica 1962), Burton Richter (Fisica 1976), Jack Steinberg (Fisica 1988), Ilya Prigogine (Chimica 1977), Carlo Rubbia (Fisica 1984), Gary Becker (Economia 1992).

                     LIBERTA' DELLA RICERCA E TIMORI DELLA SOCIETA'

"La scienza è l'espressione della curiosità dell'uomo e ogni uomo è potenzialmente uno scienziato. Perchè lo diventi anche nella pratica è necessario che si formi un bagaglio di conoscenze adatte, abbia un acuto spirito di osservazione e una certa dose di fortuna. Lo scopo della ricerca scientifica è quello di fare scoperte che per loro stessa natura non sono prevedibili. Ed è perciò che si deve procedere cercando di estendere il dominio del sapere senza scopi diretti, non inseguendo finalità precise. Le ricadute pratiche, comunque, si realizzano spesso, anche in campi lontani da quelli che vengono esplorati. La società ha un ruolo essenziale nel progresso della scienza perchè spetta a lei mettere a disposizione i mezzi per la formazione dello scienziato e gli strumenti per il suo lavoro, permettendogli di estendere la conoscenza umana senza richiedere risultati immediatamente applicabili. Ciò, almeno, è quanto è accaduto finora. Questo approccio, tuttavia, è in corso di trasformazione, sotto la spinta dell'attuale crisi economica mondiale. Si tratta di un errore. Limitando oggi l'orizzonte di ricerca, precludiamo lo sviluppo di domani. L'interazione sempre più stretta tra ricerca biomedica e industria biotecnologica ha introdotto un importante cambiamento nel rapporto tra scienza e società, un rapporto che vive fasi alterne, anche se, complessivamente positive per entrambi. Ma la società ha iniziato a temere che i possibili risultati via via ottenuti in questo campo possano provocare più danni che vantaggi. Un tipico esempio è costituito dal Progetto Genoma, il cui scopo è conoscere l'esatta composizione di tutti i geni umani e che suscita timori di discriminazioni e allarmi anche peggiori. Timori esagerati per quanto riguarda l'attuale stato delle conoscenze ma che non si possono negare a priori rispetto ai risultati che potrebbero giungere in futuro. Per evitare rischi, è necessario allora che la società diventi partecipe ben informata dei progressi della scienza, dei suoi scopi e delle sue possibilità e determini, pur garantendo la massima libertà della ricerca, come si possano e si debbano limitare le conseguenze delle sue scoperte là dove è necessario."

                                            Renato Dulbecco (Nobel per la Medicina 1975)

Unica Roma

Roma è la città dove ho visto la luce due volte. Prima quella della vita nella carne, vi sono nata fisicamente, poi quella della vita nello Spirito, ritrovando la fede smarrita. Roma è la città dove ogni volta che vi faccio ritorno, ho sempre di nuovo la sensazione di rinascere due volte, nel corpo e nello spirito! Con tutta la complessità e la problematicità della grande città è la città dei santi, dopo Gerusalemme c'è Roma. Non si può camminare tra le sue vie e non sentire la forte presenza di santi e beati di coloro che vivono nella Gerusalemme celeste! Ad ogni angolo di strada, un'eroicità della virtù, un martire, un testimone, una mistica, un grande teologo; anche senza entrare in nessuna chiesa, non puoi camminare senza sentirti tirare da qualche parte. Per me è un fenomeno quasi doloroso o comunque molto faticoso, dover girare per alcune strade o piazze senza andare anche solo con il pensiero ad alcuni di loro. Ed ogni volta mi propongo di entrare e visitarne alcuni, ma ogni volta il tempo è poco e le cose da fare tante, così mi capita di fare come una sorta di lista  a seconda delle cose che ho da fare e delle zone dove devo recarmi. Come faccio a passare davanti al Pantheon ad ignorare S. Maria della Minerva e altri luoghi cateriniani? E la trafficatissima via del Gesù dove si trova la chiesa con la tomba di S. Ignazio e l'altare di S. Francesco Saverio? Si può girare per Trastevere senza fare memoria di Santa Brigida, o del suo prodigioso crocifisso? E fare Corso Vittorio Emanuele senza pensare a S. Filippo Neri? Neanche ti salvi se ti allontani un poco dalla zona di S.Pietro, in via Bruno Buozzi riposa S. Josemarìa Escrivà, per non parlare della zona di S. Paolo, tra la tomba dell'Apostolo, il luogo del suo martirio, la grotta del Cornacchiola, ecc. ecc. Certamente ogni città o anche ogni paese ha i suoi santi, ma in nessun luogo come Roma c'è una tale densità di santità!

giovedì 16 febbraio 2012

De Delirio Molleggiato



Non è stata quella sull'inutilità di giornali come l'Avvenire o Famiglia Cristiana la più grossa e pericolosa sparata di quello che fu un tempo il molleggiato (ma era tanto più simpatico come autore e interprete che come grillo sparlante!), bensì la grave accusa mossa nei confronti di Francia e Germania accusati di costringere paesi, come ad esempio la Grecia, ad acquistare le loro armi, pena l'esclusione dai trattati europei. Questa sì che è grossa e pericolosa, soprattutto alla vigilia della visita della Cancelliera tedesca al nostro Presidente del Consiglio...! Ecco spiegato il commissariamento di Sanremo. Non credo affatto che tutto questo ipocrita levare di scudi sia dovuto alla sua accusa verso la stampa di ispirazione cattolica che non ha bisogno di tanta difesa in quanto da sempre l'utilità o l'inutilità di una testata si misura sul numero di copie vendute, per chi non lo sapesse spesso Famiglia Cristiana si è ritrovato spesso ad essere il settimanale più venduto in Italia e l'Avvenire gode di ottima stima anche fuori dai nostri confini. Arriva la Merkel e il Papa (tedesco) che ultimamente fa delle catechesi molto "quaresimali", si dice sia vittima designato di complotto, troverà le principali testate italiane in una commovente difesa dei più diffusi organi di stampa della Chiesa Cattolica. Caro Adriano (che strano ho uno zio che vive a Monaco che si chiama proprio Adriano...) mi sa che questa volta ti tocca la parte del capro espiatorio...

lunedì 13 febbraio 2012

Ancora sulla scuola: l'autonomia

Scuola "nel" sociale ma non "per" la società, "nel" mercato ma non "per" il mercato, "nelle" carriere ma non "per" la carriera [...] Le radici della scuola si collocano nella trasmissione della cultura e nell'aiuto alla conquista dell'autonomia personale di un soggetto libero. [...] Promuovere l'autonomia vuol dire abilitare la scuola a governare l'ampio spettro di iniziative culturali, pedagogiche, didattiche e di ricerca e sviluppo in grado di farne una comunità nella quale insegnanti, genitori, studenti, personale non docente cooperano in vista del raggiungimento della migliore qualità dell'educazione degli allievi. [...] La sua autenticazione in quanto ambiente vitale di promozione umana è possibile solo se essa è in grado di accettare ed incoraggiare le differenze e le emergenze come parte costitutiva della sua stessa sopravvivenza.

Appunti di pedagogia, testo di riferimento: C. Scurati "Pedagogia della scuola" Editrice La Scuola Brescia 2003 

domenica 12 febbraio 2012

La guarigione del lebbroso

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 1,40-45.


Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».
Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».
Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse:
«Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro».
Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte. 

***
Sul passo evangelico di questa Domenica è interessante notare come nei sinottici l'episodio viene raccontato diversamente. Quasi una dimostrazione del fatto che non si sono copiati e non hanno attinto ad una medesima fonte.Variano per il tempo, il luogo, le circostanze, ma sono perfettamente in accordo per le parole messe in bocca al lebbroso e a Gesù, parole evidentemente religiosamente conservate dall'evangelo orale.

giovedì 9 febbraio 2012

Intoccabili - Comunicato


COMUNICATO PROGRAMMA TELEVISIVO SU IOR/AIF
Città del Vaticano, 9 febbraio 2012 (VIS).- Di seguito riportiamo il Comunicato emesso nel primo pomeriggio di oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede:
"Nella trasmissione “Gli Intoccabili” di La 7 di ieri, mercoledì 8 febbraio, sono state fatte affermazioni infondate e diffuse informazioni false sull’Istituto per le Opere di Religione e l’Autorità di Informazione Finanziaria.
Al riguardo, facendo seguito a quanto già specificato nella Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede di ieri, 8 febbraio, si precisa quanto segue:
1. L’affermazione che lo IOR è una banca non corrisponde a verità; lo IOR è una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto; non mantiene riserve e non concede prestiti come una banca. Tanto meno è una “banca off-shore”. Di fatto, nella citata trasmissione viene usato tale termine non per illustrare il vero carattere e la funzione dello IOR, ma per creare un’impressione di illegalità. Lo IOR si trova all’interno di una giurisdizione sovrana e opera in un quadro normativo e regolamentare, che comprende anche la legge antiriciclaggio vaticana. Quest’ultima, la Legge CXXVII, è stata adottata proprio per essere in linea con gli standard internazionali.
2. L’insinuazione che le normative vaticane non consentirebbero le indagini o i procedimenti penali relativi a periodi precedenti all’entrata in vigore della Legge CXXVII (1° aprile 2011), non corrisponde a verità.
La discussione durante il menzionato programma si riferiva alle parole riportate in un “memo esclusivo”. Tale documento è senza alcun valore ufficiale e rappresenta unicamente le valutazioni di chi l’ha scritto. Per di più, ivi non si afferma l’impossibilità di indagini o procedimenti penali per periodi precedenti al 1° aprile 2011; non emerge la resistenza dello IOR a collaborare in caso di indagini o di procedimenti penali su fatti precedenti al 1° aprile 2011. Per quanto riguarda la cooperazione tra lo IOR e l’AIF, lo IOR ha cooperato nel fornire informazioni su transazioni avvenute anche prima di tale data.
Le affermazioni fatte durante la trasmissione non corrispondono quindi a verità: secondo la normativa vaticana in materia di antiriciclaggio l’Autorità giudiziaria vaticana ha il potere di indagare anche transazioni sospette avvenute in periodi precedenti al 1° aprile 2011, e ciò anche nel quadro della cooperazione internazionale con i giudici di altri Stati, inclusa l’Italia.
3. I rapporti dello IOR con banche non italiane sono sempre stati attivi e, a differenza di quanto è stato affermato, è stata ridotta solo limitatamente l’attività con le banche italiane.
Lo IOR, così come fanno anche gli enti finanziari italiani, si avvale dei servizi di banche estere (italiane e non) quando essi sono più efficienti e a minor costo. Tutti i movimenti in contanti, poi, sono certificati con documenti doganali. Come prassi, tutti i movimenti di denaro sono regolarmente tracciati ed archiviati.
4. Per quanto riguarda la norma che regola il movimento di denaro contante, è importante precisare che lo IOR controlla e controllava anche i movimenti frazionati (c.d. step transactions) per un totale di € 15.000 nei dieci giorni consecutivi. Per di più, l’articolo 28, comma 1, lett. b), del nuovo testo della Legge CXXVII, modificato per Decreto del Presidente del Governatorato il 26 gennaio 2012, stabilisce che i soggetti sottoposti agli obblighi della medesima Legge (tra i quali lo IOR) devono eseguire «gli obblighi di adeguata verifica: … quando eseguono transazioni occasionali il cui importo sia pari o superiore ad euro 15.000, indipendentemente dal fatto che siano effettuate con una transazione unica o con più transazioni collegate».
5. L’affermazione del magistrato Luca Tescaroli secondo la quale il Vaticano non avrebbe dato risposta alle rogatorie riguardanti il caso Banco Ambrosiano-Calvi non corrisponde a verità. In merito si precisa che la rogatoria del 2002 non risulta pervenuta in Vaticano. Anche all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, dopo una prima ricerca effettuata negli Archivi, la richiesta di rogatoria internazionale presentata dal Tribunale di Roma nel 2002 non risulta mai pervenuta. Alle altre due è stato fornito regolare riscontro, indirizzato all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Come affermato nella Dichiarazione di ieri, la Santa Sede e le autorità del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorità italiane e ciò risulta dalla documentazione accessibile agli ufficiali sia della Santa Sede sia della Repubblica Italiana.
I fatti sopra descritti dimostrano che la presentazione compiuta nella menzionata trasmissione risulta parziale e non contribuisce ad avere un quadro obiettivo della realtà descritta.

Lavoro o personalità?


Dal 1916 in avanti la preoccupazione delle istituzioni era rivolta alla ricerca del soggetto più adatto per il tipo di lavoro disponibile, per cui l'accento non era sul soggetto in ricerca della propria identità personale e professionale ma sull'identificazione del "posto" disponibile. L'orientameno ha lo scopo in questo contesto " non tanto di procedere alla ricerca delle capacità e delle attitudini dei singoli, per inserirli nelle attività lavorative a loro più congeniali, quanto di trovare loro una occupazione sollecita e meglio restribuita" (O. Grossi). Questa concezione ha progressivamente lasciato il posto ad una visione più aperta e dinamica nella quale l'orientamento viene concepito essenzialmente come una forma di consulnza e di servizio all'individuo, svolto a suo vantaggio; l'orientamento si è staccato dall'idea di selezione [...] si è ridefinito, secondo L. Volpicelli, come "quel complesso di concetti direttivi e di metodi che servono ad indicare a ciascun uomo il compito di lavoro per il quale egli possiede le migliori attitudini e capacità, e nel cui esercizio ha possibilità di raggiungere i migliori risultati, con soddisfazione sua e vantaggio della società". L'azione di orientamento si traduce alla fine in un "consiglio" che lascia intatta la facoltà decisionale autonoma del soggetto [...]. Il consigliere deve operare in modo da favorire nel cliente una più cosciente presa di contatto con se stesso e con il mondo, così che la sua decisione finale rappresenti "una sintesi fra i desideri e la realtà, fra ciò che si vuole e ciò che si arriva a capire di poter ottenere. L'orientatore mira a far maturare il soggetto, a comprenderlo pienamente ed a condurlo ad una più ampia esplicitazione del suo mondo interiore... fa in modo che l'individuo si renda conto dei motivi che sono alla base di queste convinzioni, poichè quando i bisogni vengono riconosciuti come tali, possono essere più facilmente sottoposti a un controllo razionale e vi è minore probabilità che portino a decisioni non realistiche" (Anastasi).

In sostanza la scuola coinvolta nel generale cambiamento sociale, le cui mutazioni non si sono limitate all'aumento degli anni di scolarità e al superamento della duplicità tra scuola popolare e d'èlite, a vantaggio di un modello di scuola che risponda alle esigenze di una società democratica in cui la mobilità sociale sia effettiva ed eliminatrice delle distinzioni di origine. Se in passato stato e società si servivano della scuola per inserire le nuove generazioni in un ordine prestabilito dagli adulti, con il presupposto che questo inserimento imponeva al giovane di appropriarsi di una determinata quota del patrimonio spirituale tramandato, successivamente alla scuola si assegna soprattutto il compito di preparare alla versatilità e all'apertura necessaria per l'attività che si svolge nell'ambito sociale e le si richiede di far sì che i giovani "imparino ad imparare" (F. Poggeler). Formazione culturale è infatti non accumulo di nozioni, ma modo con cui l'individuo prende coscienza della civiltà nella quale si è trovato a prendere posto e nel quale dovrà coscientemente e consapevolmente operare nel contesto di tutta la formazione della personalità individuale.

Quindi una visione della scuola come comuità culturale aperta e flessibile e non solo istituzione professionalizzata di indottrinamento. La comunità scolastica, come comunità educativa  deve distinguersi per il fatto che la finalità educativa opera nei riguardi di tutti i soggetti che vi partecipano (a prescindere da distinzioni di razza, di religione, di appartenenza politica della famiglia, di presunte tendenze genetiche...); per la pratica di uno stile di vita e un  sistema  di scambi che consenta a ciascuno di esprimersi autenticamente, per l'aiuto reciproco ad attualizzarsi e e perfezionarsi come persona. Allora scuola come comunità ordinata non al condizionamento sociale ma a rendere proprio il "vitale" del vivere sociale.

Appunti di pedagogia ( Testo di riferimento C. Scurati "Pedagogia della scuola", La Scuola Brescia, 2003).


mercoledì 8 febbraio 2012

XX Convegno di Filosofia | Pontificia Università della Santa Croce

XX Convegno di Filosofia | Pontificia Università della Santa Croce

Orientamento

Un sistema educativo che non si ponesse tra gli obiettivi anche quello dell'orientamento risulterebbe inefficiente di fronte alle urgenze della vita odierna. In una società come la nostra di tipo aperto il mondo della produzione e del consumo si caratterizza per la rapidità delle trasformazioni, il continuo aggiornamento dei processi lavorativi, la necessità di sempre nuove adeguazioni professionali, la nascita di nuovi mestieri e la forte incidenza delle pressioni pubblicitarie. Si tratta di un mondo contrassegnato da una "accelerata introduzione di nuovi valori e modelli di comportamento" (G. Perrilli) e quindi dalla necessità di una ricostruzione continua di un equilibrio perennemente instabile; di un mondo che "stanca" la personalità costringendola a continue sollecitazioni, nel quale scegliere e orientarsi, diventare relamente se stessi, ciò che si sente e si vuole essere, rappresenta un duro e difficile impegno, rispetto al quale l'individuo ha bisogno di essere aiutato e sostenuto.
(Tratto da "Pedagogia della scuola" di C. Scurati, Ed. La Scuola, Brescia 2003.)

Pluralismo religioso e culturale

“Uno strumento al servizio dei Diritti dell’Uomo e del rispetto del pluralismo delle culture e delle religioni”, ma anche uno mezzo di conoscenza per chiunque voglia sapere di più sulle realtà dove questi diritti sono violati. Questo si propone di essere l’“Osservatorio del pluralismo delle culture e delle religioni”, un nuovo sito internet in tre lingue - francese inglese e arabo – che vedrà la luce nei prossimi mesi in Francia. A promuovere l’iniziativa l’Associazione per il pluralismo delle culture e delle religioni fondata nel 2008 da un gruppo di esponenti religiosi cristiani, per sensibilizzare l’opinione pubblica francese sulla drammatica situazione dei cristiani in Iraq e in tutto il Medio Oriente, e a cui aderiscono anche importanti personalità del mondo della cultura. Da allora l’attenzione dell’associazione, presieduta da mons. Marc Stenger, vescovo di Troyes, ha allargato il suo orizzonte oltre al mondo cristiano, rivolgendo la sua attenzione a tutte quelle realtà nel mondo in cui il pluralismo religioso e culturale e quindi la libertà di coscienza e quella religiosa sono conculcate. In questi tre anni è quindi emersa sempre più chiara la convinzione che non basta reagire con la denuncia, ma che occorra intervenire e fare qualcosa di concreto. Da qui l’idea dell’“Osservatorio del pluralismo delle culture e delle religioni” che ha cominciato a prendere forma lo scorso dicembre e al quale ha dato il suo sostegno anche il Governo francese. Il progetto è stato presentato ufficialmente la settimana scorsa al Senato francese, alla presenza del Ministro per la Cooperazione, Henri de Raincourt, e di numerose personalità del mondo politico, culturale e economico e religioso francese. E un forte sostegno all’iniziativa è venuto dalla rete “Chrétiens de la Méditerranée", un’associazione ecumenica francese impegnata nella promozione del dialogo e della collaborazione dei cristiani nel Mediterraneo e patrocinata anche da importanti organizzazioni e istituzioni cattoliche, tra le quali l’”Oeuvre d’Orient” legata all’arcidiocesi di Parigi. Il lancio del sito trilingue è previsto per il prossimo mese di maggio. (A cura di Lisa Zengarini)

martedì 7 febbraio 2012

Gesù a Cafarnao

Gesù a Cafarnao

[...] Mentre tutti pendevano dal suo labbro, si produsse un fatto inaspettato che venne a gettare nuova luce sulla natura di Gesù. Tra la folla degli uditori si era intromesso un misero, che per il suo stato avrebbe dovuto tenersi lontano da un'assemblea religiosa. Era un uomo posseduto da uno spirito maligno, il quale, dopo aver per un po' di tempo ascoltato in silenzio il nuovo dttore, dal demonio al quale era in balìa, e che, intollerante del trionfo del predicatore, di cui ciascuna parola era un colpo che gli veniva violentemente diretto, fu ad un punto indotto con furioso dispetto a gridare: "Che abbiamo a che fare con te, o Gesù di Nazareth? Sei venuto per annientare la nostra possanza? Io so chi tu sei: sei il Santo di Dio!". [...] Gli astanti, stupefatti da una interruzione così impertinente e così poco consona alla universale ammirazione, si domandavano ciò che sarebbe accaduto; ma Gesù riconoscendo la voce di Satana, l'avversario, e sprezzando l'omaggio interessato: "Taci, gli disse con accento minaccioso, ed esci da quest'uomo". All'istante lo spirito impuro, agitando la vittima fra spaventevoli convulsioni, lo gettò, senza tuttavia farle alcun male, violentemente in mezzo alla sinagoga, e mandando urla spaventevoli uscì dal corpo. Viva fu l'impressione dei presenti [...] Niente potea riuscire più caro agli ebrei di quel tempo della constatazione di tale potere. L'azione visibile del demonio sul popolo aveva preso proporzioni spaventevoli e noi ritroveremo ad ogni istante sui passi di Gesù infelici posseduti dal demonio, venir a chiedere la guarigione. Giuseppe (1) nel constatare la frequenza di questo orribile fenomeno, pensava attribuirlo alle anime degli uomini viziosi che, dopo morte, si cercavano un domicilio nel corpo dei vivi. Il popolo, meno imbevuto delle teorie filosofiche dell'ellenismo, aveva un'altra convinzione, e Gesù con gli atti e le parole, l'approvò. Egli credeva che gli stessi spiriti maligni, gli angeli decaduti, compagni e strumenti di Satana, avessero il potere di impadronirsi di un uomo e di tormentarne contemporaneamente il corpo e l'anima. [...] Essi possono, con rappresentazioni interne o esterne, eccitare la nostra immaginazione, solleticare la nostra sensibilità, e quindi turbare la nostra intelligenza, oppure legare in parte la nostra volontà. Lo stato morale che ne seguirà avrà dello straordinario, l'influsso diabolico diverrà sempre più potente, le suggestioni più frequenti, le impressioni più vive. L'uomo parrà meno padrne di sè; la personalità di lui progressivamente eclissandosi, e, pur senza giungere al completo annientamento, entrerà in una fase abbastanza simile allo stato di sonno o di pazzia. Nello stesso modo che una lesione, una congestione cerebrale, una forte sensazione di dolore possono turbare la nostra ragione e addormentare la nostra libertà, l'azione diabolica supplendo a queste cause diverse, produrrà i medesimi effetti. [...] A complemento della nostra teoria dobbiamo aggiungere non essere illogico vedere l'ossessione generare la malattia, perchè il diavolo, entrando nell'uomo per nuocergli, può turbare la salute, alla medesima maniera che ne turba la ragione; e può fare dei pazzi maniaci, degli epilettici, dei furiosi, dei sordi e dei muti; di modo che gli evangelisti giustamente potranno chiamare ammalati i demoniaci, e dire che, per opera di Gesù, gli indemoniati erano guariti. [...] Tali espressioni sono del tutto esatte perchè ordinariamente gli ammalati erano posseduto dal demonio e gli indemoniati erano colpiti da infermità. Dobbiamo però osservare che, comunque siano le violenze del demonio, l'influenza sua sugli ossessi dovea restare sempre un fatto estrinseco. Senza dubbio il demonio può imporre alla sua vittima di fare o di dire ciò che farebbe o direbbe egli medesimo [...] ma la sua potenza non giungerà mai a sostituirsi alla persona umana; rimarrà sempre un agente esterno e cagionerà un male soltanto esterno. Il quale meale, non essendo in fondo voluto dall'uomo, nè costituendo l'uomo, può sussistere senza peccato. Il fenomeno però è di per sè troppo grave, e Dio d'altra parte dà al demonio, almeno in via ordinaria, un così orribile potere solamente sopra quegli uomini, che volontariamente si sono assoggettati già al giogo di Satana. Siccome Gesù portava all'umanità la salute, la liberazione, la consolazione, entrava nei piani della sua missione soccorrere questi infelici, a cui la scienza umana non poteva portar soccorso. Inutilmente, infatti, al dir di Giuseppe Flavio, la medicina aveva impiegato per guarirli diverse sostanze vegetali o minerali. Contro tale nemico occorreva una forza soprannaturale e questa forza si era appunto rivelata nella sinagoga di Cafarnao.
Da tutti glorificato Gesù se ne partì dalla sinagoga e andò in casa di Simone-Pietro. La glorificazione poplare non gli impediva di appartenere sempre ai suoi amici, per quanto veri fossero; e Pietro ebbe l'onore di dargli ospitalità. Era vicino il mezzogiorno e le funzioni della sinagoga erano principiate alle nove del mattino. (2)
Entrando si venne a sapere che la suocera di Pietro era in preda ad un accesso di febbre (3). Tali indisposizioni non erano molto rare in questo paese. Le paludi che circondano il corso del Giordano prima della sua entrata nel lago di Genezareth, esalano pericolosi miasmi, e sappiamo che a Giuseppe, non permisero, dopo la sua caduta da cavallo, di passare una sola notte a Cafarnao (4); ma senza frapporre indugio per evitare un accesso violento di febbre, lo fecero trasportare fino a Tarichea. Noi pure non siamo passati mai da queste parti senza trovarvi febbricitanti tra i beduini che vi accampano. [...] Se ne parlò a Gesù e gli si domandò di fare qualcosa per l'ammalata. [...] Fattosi all'istante condurre al letto dell'inferma, si chinò su di lei e, prendendola per mano, la sollevò. Era il mezzo di mettersi in spirituale comunicazione con colei che volea guarire. Nel suo sguardo e nella sua parola mise alcunchè per disporla a meritare il miracolo, e avendo comandato alla febbre di lasciarla, la febbre disparve sì prontamente e sì bene che la buona donna si levò e si mise a servire il suo benefattore e i suoi quattro discepoli venuti con lui, Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni. (5) [...] Intanto l'intera città era in movimento per le due guarigioni straordinarie e attendeva impazientemente col tramonto del sole, la cessazione del riposo sabbatico per condurre a Gesù tutti gli ammalati e gli ossessi. Ecco pertanto verso sera tutti della città portarsi davanti alla casa di Simone, e condurvi infermi di ogni fatta, e Gesù con una semplice imposizione di mani, mostrar loro tutta la sua benevolenza [...] e guarirli. Soprattutto gli indemoniati vi erano numerosi, ed Egli li liberava come al mattino avea liberato quello della sinagoga, ed i demoni, fuggendo davanti a Lui, ne riconoscevano con grandi clamori il carattere divino. Forse a questo modo volevano provocare un'agitazione religiosa prematura e compromettere l'opera messianica; perciò Gesù li minacciava e loro impediva di dire che egli fosse il Cristo.



1. Giuseppe Flavio, Guerra G., VII, 6,3.
2. Giuseppe ci fa sapere che il giorno di sabato si pranzava a mezzogiorno all'uscire dalla sinagoga (Autob., 54).
3.La scienza medica degli antichai da Ippocrate e Galeno, distingueva una specie di febbre, chiamata la gran febbre. Ora mentre Matteo e Marco dicono l'ammalata "puressusa", Luca "specifica sunechomene pureto megàlo". Una tale esattezza conveniva ottimamente ad un medico e S. Paolo (Col., IV, 14) chiama con questo epiteto il terzo evangelista.
4.Giuseppe Flavio, Autob., 72.
5. Questa guarigione si trova in Matteo molto più tardi, durante un altro soggiorno a Cafarnao. L'evangelista probabilmente volle raggruppati, in ordine non cronologico, ma didattico, la serie dei dieci miracoli che fanno seguito al Discorso della montagna.

(Da "Vita di Gesù Cristo" vol. I, di E. Le Camus, Queriniana Brescia, 1934, pp 292-299)

sabato 4 febbraio 2012

il mio aiuto viene dal Signore...

Sogno biblico: il mare si apriva,le acque si ritiravano, ma io invece di attraversarlo aspettavo che le acque ricoprissero nuovamente la terra perché volevo nuotare...!

giovedì 2 febbraio 2012

Posti fissi & mobili fessi

Devo spezzare una lancia in favore di Monti. La sua affermazione sulla noiosità dei posti fissi per tutta una vita ha suscitato un vespaio. Eppure da decenni anche a livello scolastico e pedagogico si parla a seguito delle mutate richieste provenienti dal mondo stesso del lavoro,di sviluppare nei giovani ampiezza di prospettive, duttilità e disponibilità all'adattamento...

La forza della preghiera

Nella bella festa di oggi che a 40 giorni da Natale ci regala l'ultimo sprazzo di quella santa luce, vorrei accompagnare con la preghiera tutte le vocazioni sacerdotali e religiose un po' a rischio: le crisi possono essere molteplici,i problemi svariati,le circostanze diverse... Vorrei però prendere in esame i casi peggiori, non tanto gi sberleffi del mondo che non coglie il valore di questa scelta, non tanto i dubbi vocazionali, ma quando alle "normali" sfide, si unisce anche il tradimento dei fratelli o delle sorelle, di coloro che invece dovrebbero sostenersi a vicenda e persino, può accadere, l'avversità di qualche illustre prelato. Oggi prego per tutte quelle vocazioni molto promettenti che sono state "vendute" come Giuseppe d'Egitto ai carovanieri del faraone! Possano sentirsi interiormente sostenuti perchè si sa il Signore gradisce molto di più chi gli è fedele nel poco o nel nulla...