mercoledì 29 settembre 2010

Grazie Padre Andrea!


Nella primavera del 1999 mi trovano nello stato indiano del Kerala per un'esperienza di vita missionaria. Durante i primi giorni avevo molte difficoltà per la preghiera e le varie attività a causa del clima particolarmente caldo e umido. Nella piccola biblioteca del convento trovai un piccolo libro di Padre Andrea Gasparino sulla preghiera del cuore. Mi piacque tantissimo e mi fu di grande utilità in quei primi difficili giorni di adattamento climatico. Da allora in poi la preghiera interiore per me è divenuta "automatica". Grazie per questo e per tutto il resto!

(Agenzia Fides) – Nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 settembre è morto don Andrea Gasparino, 87 anni, fondatore del Movimento Contemplativo Missionario P. de Foucauld, oggi presente in America, Asia, Africa ed Europa. Il primo nucleo dell’attuale Movimento nacque il 7 ottobre 1951, a Cuneo (Italia), quando il giovane sacerdote don Andrea Gasparino accolse 5 ragazzi rimasti senza casa e senza famiglia dopo la fine della II guerra mondiale (1940-1945). I ragazzi nel tempo aumentarono dando vita a quella che venne poi chiamata la Città dei Ragazzi. A don Andrea si unirono quindi un gruppo di volontari e poi le prime sorelle consacrate. L'importanza della preghiera diviene chiara e centrale, soprattutto di fronte alle molte situazioni di sofferenza dei ragazzi: l'adorazione eucaristica continua ha inizio l'11 febbraio 1959. Il desiderio di servire gli ultimi nei paesi più poveri si concretizza nel 1961, con la prima fondazione in Brasile, cui seguono le presenze missionarie in altri paesi di Asia, Africa ed Europa.
In ogni missione è centrale la preghiera, in particolare attraverso l'Eucaristia e l'adorazione eucaristica, e il condividere la vita dei poveri nelle loro baraccopoli. Nella seconda metà degli anni '60, appena viene a conoscenza degli scritti di Padre de Foucauld, la Comunità vi si trova in grande sintonia ed è per questo che oggi porta il suo nome. Contemporaneamente allo sviluppo delle missioni, la Comunità centrale di Cuneo si sviluppa come centro di spiritualità, con l’attività di scuole di preghiera e scuole della Parola rivolte a giovani e adulti. Nel 1990 la Santa Sede approva il “Movimento Contemplativo Missionario P. de Foucauld”, oggi presente in Africa (Madagascar, Kenya, Etiopia), Asia (Bangladesh, Corea, Hong Kong), America (Brasile), Europa (Russia, Albania), al servizio dei poveri, come bambini di strada, malati di lebbra e tubercolosi, carcerati, immigrati, persone sole o in difficoltà, curando la gestione di mense, scuole popolari, laboratori professionali.

(SL) (Agenzia Fides 28/09/2010)

Annunciazioni

Inaugurazione sabato 2 ottobre 2010 | ore 18.00 | a cura di cristiana collu, saretto cincinelli, alessandro sarri | casa masaccio e museo della basilica di santa maria delle grazie | san giovanni valdarno (ar)


Si apre al pubblico, sabato 2 ottobre, a San Giovanni Valdarno, la mostra L'EVENTO IMMOBILE. ANNUNCIAZIONI, che per la prima volta coinvolge due luoghi espositivi, Casa Masaccio e il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, dove è conservata l'Annunciazione del Beato Angelico.
Promossa da CASA MASACCIO arte contemporanea e dal Museo MAN di Nuoro, l'esposizione, a cura di Cristiana Collu, Saretto Cincinelli e Alessandro Sarri, si configura come la quarta edizione della rassegna con quarta edizione della mostra L'evento Immobile che cerca di indagare attraverso molteplici modalità un evento ambiguo, sfuggente, inclassificabile, che sta tra il movimento e la stasi, tra il prima e il dopo, il già e il non-ancora. Dopo le passate edizioni Contrattempi, Incantamenti, Lo sguardo ostinato: la mostra Annunciazioni (il plurale del termine non va sottovalutato) è il tentativo di declinare l'immobilità di un evento tramite il ricorso al topos pittorico dell'Annunciazione, tanto più tradizionale tanto più problematico e di difficile decriptazione in virtù della sua continua rielaborazione iconografica.
Nel corso dei secoli, la scena canonica dell'Annunciazione, è stata trattata pittoricamente, come una modalità di congiungimento fra la dimensione celeste e quella terrestre, un congiungimento che riposa su una invisibile sutura fra due mondi. Soprattutto durante il '400 e il '500 nella figurazione del tema gioca un ruolo essenziale la prospettiva. Contrariamente a quanto sostiene lo storico dell'arte Erwin Panofsky e secondo le interpretazioni di storici come Daniel Arasse e filosofi come Gerges Didi Hubermann, l'utilizzo della prospettiva sembra svolgere un ruolo decisamente diverso: la griglia prospettica è spesso utilizzata dai pittori del periodo per mostrare l'inadeguatezza di una visione razionale a manifestare l'incarnazione del divino nell'umano, dell'invisibile nel visibile, dell'immensità nella misura.

Le opere in mostra (video, fotografie, installazioni), la maggior parte inedite in Italia o site-specific, si misurano con il tema dell'Annunciazione non in maniera frontale e diretta ma tramite uno sguardo obliquo che nel luogo del confronto pare dissolversi, ritrarsi. Se infatti escludiamo il riferimento esplicito di Serge Domingie all'Annunciazione Martelli di Filippo Lippi, quello molto libero ma puntuale di Megan e Murray McMillan all'opera di Carlo Crivelli e l'implicito, duplice metaforico omaggio reso da Massimo Bartolini all'Annunciazione del Beato Angelico a San Giovanni Valdarno, nessuna delle opere in mostra appare geneticamente riconducibile a questo importante topos della storia dell'arte. Lo sguardo è quello selettivo di chi l'ha curata, offre un punto di vista che interroga un territorio anacronistico e inattuale che, al limite, sconfina, continuamente, in qualcos'altro e costringe costantemente a fare un passo indietro. A far da collante fra le opere resta la comune dimensione incoativa che collega indissolubilmente l'immobilità di un evento al suo annuncio.

Opere di: Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Massimo Bartolini, Emanuele Becheri, Elie Cristiani, Daniela De Lorenzo, Serge Domingie, Kim Sooja, Yaron Lapid, Megan e Murray McMillan, Noëlle Pujol, Luca Rento, Carolina Saquel, Ruth Scott

In occasione dell'inaugurazione, nella Pieve di San Giovanni Battista, sarà visibile un'installazione video di Luca Rento

da www.exibart.com

venerdì 24 settembre 2010

Lettera di Padre Lombardi

CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il testo della lettera, resa pubblica oggi, che il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha inviato al quotidiano inglese “Financial Times”, sul caso IOR (Istituto per le Opere di Religione).

“Ieri lo IOR è tornato nelle cronache internazionali a motivo di una indagine, a sorpresa, della Procura di Roma”.

“Dato che l’attività dello IOR si svolge a livello internazionale e il suo Presidente è una personalità autorevole e ben nota nel mondo della finanza internazionale, è giusto dire una parola di chiarimento da parte mia, in qualità di responsabile dell’Ufficio stampa della Santa Sede, perché non si diffondano informazioni inesatte e non ne rimanga danneggiata l’attività dell’Istituto e il buon nome dei suoi dirigenti”.

“Lo IOR non è una banca nel senso comune del termine, è un istituto che amministra i beni delle istituzioni cattoliche che operano con finalità di apostolato religioso e di carità a livello internazionale, ed è situato nel territorio dello Stato della Città del Vaticano, cioè al di fuori della giurisdizione di sorveglianza delle diverse Banche nazionali”.

“Il suo status particolare fa sì che il suo inserimento nel sistema finanziario internazionale e nelle sue regole richieda una serie di accordi, in particolare alla luce delle nuove normative stabilite dalla Unione Europea per la prevenzione del terrorismo e del riciclaggio dei capitali, per stabilire le procedure necessarie affinché la Santa Sede sia inserita nella White List”.

“Proprio la garanzia assoluta di trasparenza delle attività dello IOR e il loro rispetto delle norme e procedure che permettano di inserire la Santa Sede nella White List è il compito a cui il Presidente dello IOR, prof. Gotti Tedeschi, si sta dedicando con grande impegno, per mandato esplicito delle massime autorità vaticane e del Consiglio di sorveglianza dell’Istituto, fin dal giorno della sua nomina. Sono perciò in corso intensi e fecondi contatti con la Banca d’Italia e con gli organismi internazionali competenti, OECD e GAFI”.

“Perciò la Segreteria di Stato vaticana, nel suo comunicato ufficiale di martedì, ha manifestato perplessità e meraviglia per una iniziativa di indagine della Procura di Roma, proprio mentre questo impegno e questi contatti sono in corso con la migliore buona volontà di arrivare rapidamente a soluzioni stabili”.

“La natura e lo scopo delle operazioni che sono oggetto di indagine potevano essere chiariti con estrema semplicità e rapidità, trattandosi di operazioni di tesoreria di cui è destinatario lo stesso Istituto su conti di sua pertinenza esistenti presso altri istituti di credito. L’inconveniente si è creato per un misunderstanding (che è in via di approfondimento) tra lo IOR e la banca cha aveva ricevuto l’ordine di trasferimento”.

“La Santa Sede ribadisce perciò, sia la sua totale fiducia nei dirigenti dello IOR, sia la volontà della piena trasparenza delle operazioni finanziarie da esso compiute, coerentemente con le procedure e norme richieste oggi dalla sicurezza e trasparenza delle operazioni nel campo della finanza internazionale”.

venerdì 17 settembre 2010

L'ateismo è un falso ideologico

L'ATEISMO E' UN FALSO IDEOLOGICO

E' poco noto, perché i bombardamenti mediatici sono impegnati a lanciare "boules rouges" (1) sulle colpe vere o presunte del mondo laico-ecclesiatico-religioso cattolico, ma oggi è diventato impossibile servirsi della scienza come in passato per negare Dio. Attualmente, delle "cose invisibili di Dio", lo scienziato trova nel mondo tracce più chiare e più suggestive di quelle che erano a disposizione dei suoi “colleghi” delle epoche precedenti. (2)

Il filosofo Claude Tresmontant (3) sostiene che "l'ateismo è rigorosamente impensabile se si tiene conto dei dati sperimentali oggettivi che oggi ci sono noti grazie alle scienze sperimentali", cioè “l'ateismo è incompatibile con la realtà dell'evoluzione cosmica, fisica e biologica" che la fisica moderna ha definitivamente accertato”.

L'ateismo, almeno in ambienti culturalmente e scientificamente avanzati, non può più avanzare pretese scientifiche! Gli argomenti con cui gli atei hanno negato il Trascendente e assolutizzato l'immanente, non sono assolutamente scientifici ma filosofici e smentiti clamorosamente dalla fisica moderna.

Il filosofo francese così spiega la questione: "l'ateismo consiste nel sovraccaricare l'universo da un punto di vista ontologico" cioè operare una divinizzazione dell'universo. Come il paganesimo antico, spiega Tresmontant, è obbligato ad attribuire all'universo proprietà fisiche non discernibili nell'esperienza e che le scienze sperimentali hanno rivelato come false: il “non cominciamento”. L'ateismo moderno proprio come il paganesimo antico, è costretto a dedurre dalla propria affermazione iniziale proprietà fisiche inverificabili, è costretto cioè a dedurre una fisica da una metafisica preliminare, posta a priori. La questione diviene paradossale per ogni filosofia che si pretende scientifica!

Lo scienziato che ancora si appella alla scienza per giustificare il proprio ateismo commette un errore perché la scienza non può dirsi estranea alla questione religiosa che riguarda il senso ultimo delle cose e non il loro modo di accadere. La conclusione di questo ragionamento è molto diversa da quello che l'opinione pubblica di massa ancora purtroppo ritiene e cioè che l'ateismo non può mai essere una conseguenza di certe "avanzate" conoscenze scientifiche bensì di una "precomprensione" della realtà (4) possiamo forse anche dire di preconcetti, o pregiudizi che lo scienziato assume come uomo, o filosofo, o metafisico. L'ateismo scientifico è oggi un falso ideologico e nello scienziato a volte anche un "difetto etico: è carenza di coraggio nell'ambito della razionalità".(5) Alcuni scienziati non si rendono conto che quegli stessi principi di razionalità delle leggi che riscontrano nella natura sono incompatibili con il loro credo ateo perché conducono piuttosto evidentemente nella direzione del teismo e non dell'ateismo!

La questione delle prove dell'esistenza di Dio e della inevitabile ripercussione della credenza sui modelli e lo sviluppo delle società ha toccato tutti i pensatori dall’alba della storia del pensiero umano a partire già dai presocratici come ad esempio Senofane e Anassagora. Platone può essere considerato un apologista dell'esistenza di Dio. La sua intuizione del mito del demiurgo ha esercitato una influenza sulla cosmologia cristiana e medioevale per la conoscenza dell’intellegibile. Il demiurgo infatti plasma l’universo sensibile a imitazione dell’ “esemplare” eterno intellegibile, pertanto non è creatore ma artefice agendo su un sostrato informe, primordiale, l’estensione indeterminata (chòra) forma il mondo secondo gli archetipi eterni.

Secondo Platone il legislatore doveva punire con severe sanzioni tre tipi di atteggiamenti a questo riguardo: chi non credeva nell'esistenza degli dei; chi pur credendo alla loro esistenza non ritiene che si occupino degli uomini; chi pur credendo nella esistenza degli dei conduce vita immorale, convinto di poter placare l'ira divina con sacrifici e preghiere.
Il filosofo ateniese non si occupò del peso della religione nella vita della città nella “Repubblica” ma nel decimo libro delle “Leggi” dove ha presentato la sua prova dell'esistenza di Dio basata sul movimento.

Nel dialogo intitolato “Il Politico”, Platone presenta il suo modello di uomo politico dotato, come è noto di “sapere”, e specifica che la sua attività di governo non deve essere analoga a quella di un pastore. Questa metafora, risalente a Omero, presumeva che i soggetti dell'attività di governo del re appartenessero a una specie inferiore. Questo per Platone poteva andar bene ai tempi antichi di Crono, l'età dell'oro, in cui gli uomini venivano affidati alle cure di demoni superiori a essi che provvedevano al soddisfacimento di tutte le loro necessità. Nell’attuale situazione di necessità si imponeva invece, che fossero gli uomini a dover provvedere con le proprie attività ai propri bisogni. In questa mutata situazione il politico è uomo tra gli uomini. Il suo compito è come quello del tessitore che si sforza di fare della città un buon ordito, intrecciando le tecniche esercitate dai concittadini. Deve essere capace dell'arte della misura evitando l'eccesso e il difetto e potrà così intrecciare in giusta misura le doti degli uomini coraggiosi e intelligenti. Nell'ultimo Platone Dio e non l'uomo, come nel pensiero di Protagora, è misura di tutte le cose. (MLA)


(continua)







NOTE

1.Significa lanciare palle di cannone arroventate, appena uscite dalla fornace, come si usava in certe antiche e cruente battaglie.

2.Battista Mondin, “La metafisica di S. Tommaso d’Aquino e i suoi interpreti”, ESD, Bologna 2002, pp 337.

3.C. Tresmontant, “L’ateismo dal punto di vista scientifico e razionale” in AA.VV. “L’ateismo, natura e cause, Milano 1981”, pp 148.

4.Battista Mondin, “La metafisica di S. Tommaso d’Aquino e i suoi interpreti”, ESD, Bologna 2002, pp 337.

5.Ibidem

domenica 5 settembre 2010

S. Nicola a New York

I greco-ortodossi di New York: ricostruire S.Nicola, unica chiesa distrutta l’11 settembre

Fu l’unico luogo di culto distrutto nel crollo delle Torri Gemelle l’11 settembre 2001, la chiesa ortodossa di San Nicola, un edificio di quattro piani che ora le autorità di New York - è la denuncia dell’arcidiocesi ortodossa greca d’America - non vogliono ricostruire. La polemica, riportata sull’Osservatore Romano, si è rinfocolata dopo l’annuncio del via libera del sindaco alla costruzione di un centro culturale islamico nei pressi di Ground Zero, anche questo seguito da accese polemiche. Secondo il portavoce dell’arcidiocesi ortodossa greca, padre Alexis Karloutsos, l’amministrazione della città avrebbe “dimenticato” la chiesa di San Nicola che sorgeva a Manhattan, nonostante i colloqui in merito intrattenuti da tempo con l’autorità portuale di New York e del New Jersey, proprietaria del terreno sul quale sorgeva il World Trade Center. (R.B.)

Da www.radiovaticana.org