sabato 26 maggio 2012

Corvi e maggiordomi, o droni spioni?

Mi stupisce come nella vicenda del Vatican - leaks si continui a cercare le spie o le "sacre fonti delle informazioni", a detta di Nuzzi, tra gli umani. Possibile che ancora tra gli addetti a questo tipo di indagini non trapeli l'idea che oggi non sono più necessarie le spie umane per carpire documenti segreti, basta un drone automatizzato a dovere? Quanta inquietudine e angoscia potrebbero essere risparmiate nei sacri palazzi se si seguissero un po' di più le innovazioni tecnologiche! Mentre io credo di essere solo e apro una lettera riservata e la leggo potrei tranquillamente essere osservato, fotografato compreso l'eventuale testo segreto che mi è pervenuto...

giovedì 17 maggio 2012

Codice da Vinci bis



Da lunedì 14 maggio - la presenza della magistratura e degli organi della polizia scientifica presso le strutture della Basilica dell'Apollinare, compreso il massiccio intervento di telecamere e fotografi, e il dispiegamento di agenti della Polizia che hanno piantonato l'ingresso, ha creato non pochi disagi all'ambiente accademico della Pontificia Università della Santa Croce, che, come si sa, è l'Università dell'Opus Dei. 

Ciò che non si sa e che non viene detto è un dettaglio non di poco conto: la tomba del De Pedis è stata collocata molto prima che l'Università si prendesse carico della struttura, che è proprietà del Vaticano: l'insediamento del primo Cappellano è avvenuto l'1 settembre 1991.

Inizialmente, tutte le operazioni avrebbero dovuto svolgersi a partire dall'ingresso secondario della Basilica, da Via dei Pianellari, e non dalla principale e molto esposta Piazza di Sant'Apollinare, i responsabili della struttura hanno dato ulteriormente la disponibilità verso gli organi investigativi, fornendo loro tutta l'attenzione richiesta, il supplemento di informazioni e di dati, la massima praticabilità degli spazi necessari alle operazioni. La Basilica, che è di competenza del Vicariato di Roma è stata resa cappellania dell'Università in un tempo successivo ai fatti narrati dalla stampa. Tuttavia, in tutti questi anni si è sempre auspicato che si potesse procedere a un trasloco più adeguato della salma, senza tralasciare la vicinanza alla famiglia del defunto.

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La Pontificia Università della Santa Croce nasce dal desiderio di San Josemaría Escrivá, Fondatore dell’Opus Dei, di far nascere a Roma un centro superiore di studi ecclesiastici al servizio di tutta la Chiesa. Con la sua orazione e il suo paziente lavoro gettò le fondamenta dell’attuale Università della Santa Croce.
Nel 1984, il suo successore S.E.R. Mons. Álvaro del Portillo, con la benedizione di Giovanni Paolo II, portò a compimento il desiderio di San Josemaría, inaugurando il Centro Accademico Romano con una Santa Messa dello Spirito Santo. Questa istituzione, grazie al supporto delle facoltà ecclesiastiche dell’Università di Navarra, era destinata a divenire un centro di studi e di ricerca impegnato in un lavoro di formazione teologica, filosofica e canonica.
Numerosi Vescovi di tutto il mondo inviano a Roma sacerdoti e seminaristi delle rispettive Diocesi con la speranza di fornire loro una profonda formazione scientifica e spirituale. Roma diventa in questo modo il punto di unione che permette di rafforzare la fedeltà e la coesione alla Sede Apostolica.
La Pontificia Università della Santa Croce è attualmente costituita dalle Facoltà di TeologiaDiritto CanonicoFilosofia Comunicazione Sociale Istituzionale; ne è parte essenziale anche l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare. La sede accademica si trova nel Palazzo S. Apollinare a Roma, mentre il Centro di Ricerca e la Biblioteca sono allocati in Via dei Farnesi.
Fra le maggiori eredità spirituali ricevute da San Josemaría Escrivá vi è senza dubbio l’esortazione a coltivare una profonda unità di vita. Essa non si manifesta soltanto in una debita coerenza tra parole ed opere, ma anche attraverso l’armonia che deve esistere fra la formazione professionale ed intellettuale da una parte, e la formazione spirituale e teologica dall’altra.
L’Università è inoltre chiamata a stabilire un dialogo con la cultura contemporanea. Per la sua propria natura di centro di formazione ecclesiastico, trova al suo interno un’enorme diversità di culture unite in un comune orientamento di ricerca dell’intelligibilità della Rivelazione.
Le attività accademiche, organizzate con uno spirito interdisciplinare, sono aperte a studiosi ed intellettuali di ambito economico, scientifico, filosofico e politico, fornendo gli elementi necessari per un vero dialogo della fede con il mondo.