martedì 6 agosto 2013

La piaga della povertà

Qualche pensiero in sintesi dell'intervento di Mons. Chullikatt, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'ONU, 18 aprile,  New York.
(...) La povertà è un circolo vizioso di cui l'esclusione è sia la causa che la conseguenza. La povertà deriva dell'esclusione di persone e comunità dalla partecipazione alla vita economica, sociale, politica e culturale delle società nelle quali vivono, non potendo sviluppare le proprie capacità e vengono negate loro le necessarie opportunità per provvedere a se stesse, alle loro famiglie e alle loro comunità.  Ma la loro esclusione di fatto impoverisce l'intera famiglia umana: il potenziale contributo dei poveri alla collettività va perso...beni e servizi irrealizzati, prospettive politiche e valori sopiti, arte, racconti, canti per la storia umana collettiva che non vengono composti. Escludere i poveri significa negare loro la partecipazione alla vita della famiglia umana, alle sue speranze e ai suoi sogni, nei suoi successi e nelle sue realizzazioni. Tutto ciò è radicato nella nostra comune umanità e nessun paese, popolo, cultura o casta può pretenderne la proprietà esclusiva. "Ogni persona ha, in virtù della sua appartenenza alla famiglia umana, il diritto per nascita di beneficiare di questa eredità comune, nonché il diritto e il dovere di contribuire a rendere più ricco tale immenso lascito"

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Se questo non avviene è a causa dell'egoismo ma non solo: c'è sempre la paura che qualcuno ci derubi di qualcosa a volte anche di un certo ruolo conquistato con fatica nella società.  È un falso problema, questo nostro mondo non è come una barca che ha un numero limitato di posti...chi non riesce a salirci a bordo può tranquillamente annegare. Ma  se cominciassimo ad avere una mentalità meno competitiva, sin dagli ambienti scolastici, molto cambierebbe... Se ai ragazzi si insegnasse a vedere l'altro come qualcuno che ci arricchisce e non come chi ci potrebbe derubare, qualcosa cambierebbe.  È necessario vedere anzi educare a vedere come ognuno sia una specie di strumento musicale che può eseguire una musica originale, solo sua...che nessun'altro può eseguire, oppure che nessun'altro può eseguire meglio di lui. Dal più piccolo compito a quello di maggior responsabilità.  Se siamo quaggiù siamo tutti necessari e nessuno è superfluo! (MLA)

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