domenica 5 aprile 2009

Domenica delle Palme


Fratelli, che siete venuti in chiesa con maggiore impulso del solito, e che avete portato con voi con gioia rami d’albero, giova farlo con coloro che non sanno perché lo fanno, né cosa significhino queste cose?
Voi dovete sapere che in questo giorno, cioè il giovedì prima della sua Passione, il nostro Salvatore si pose a sedere su un’asina presso il monte degli Ulivi per dirigersi verso Gerusalemme (Jn 12,1). Ora la folla, saputo che Gesù era diretto a Gerusalemme, gli andò incontro con rami di palme (cf. Jn 12,14; Mt 21,1-7 Mc 11,1-7 Lc 19,29-35), "e siccome egli già si apprestava a discendere il monte degli Ulivi, nella sua gioia la folla di coloro che discendevano si mise a lodare Dio a gran voce" (Jn 12,12-13). Durante quei cinque giorni, cioè da questo fino alla sera del giovedì in cui fu consegnato dopo la Cena, egli insegnò tutti i giorni nel tempio e dimorò tutte le notti sul monte degli Ulivi. E poiché il decimo giorno del mese si rinchiudeva l’agnello che doveva essere immolato il quattordicesimo giorno dai figli d’Israele, è a pieno titolo che questo vero Agnello, cioè il Cristo Signore, entrò quel giorno, lui che doveva essere crocifisso il venerdì nella Gerusalemme dove era rinchiuso l’agnello tipico. Oggi perciò, "le persone in gran numero, stesero i loro mantelli sulla strada e altre oggi tagliavano rami dagli alberi e ne cospargevano" (Mt 21,8) del pari il cammino del Salvatore.
E se la santa Madre Chiesa celebra oggi corporalmente questi avvenimenti, è perché si adempiano, il che è molto più importante, spiritualmente. Infatti, ogni anima santa è l’asina di Dio. Il Signore si asside sull’asina e si dirige verso Gerusalemme, quando abita nelle vostre anime, fa loro disprezzare questo mondo e amare la patria celeste. Voi gettate le vostre vesti davanti a Dio sulla strada se mortificate i vostri corpi con l’astinenza preparandogli così il cammino per venire a voi. Voi tagliate rami d’alberi se vi preparate il cammino per andare a Dio, praticando le virtù dei santi Padri. Cosa fu Abramo? Cosa fu Giuseppe? E David? Cosa furono gli altri giusti, se non alberi che portano frutto? Imparate l’obbedienza alla scuola di Abramo, la castità alla scuola di Giuseppe, l’umiltà alla scuola di David, se vi aggrada ottenere la salvezza eterna.
La palma significa la vittoria. Così noi portiamo palme nella mano, se cantiamo la vittoria gloriosa del Signore, sforzandoci di vincere il diavolo con una buona condotta. Ecco perché dovete anche sapere, o fratelli, che porta invano il ramo d’ulivo colui che non pratica le opere di misericordia. Come pure, è senza alcun profitto che porta la palma colui che si lascia vincere dalle astuzie del diavolo. Rientrate in voi stessi, carissimi, ed esaminate se fate spiritualmente ciò che compite corporalmente.
Credetelo molto fermamente, fratelli, sarebbe pericoloso per noi non annunciarvi i misteri del nostro Salvatore, ma è altresì pericoloso per voi non prestar loro che poca attenzione. Noi vi esortiamo in definitiva a prepararvi tanto maggiormente, quanto più si avvicina la festa di Pasqua, a purificarvi da tutto ciò che è invidia, odio, collera, parole ingiuriose, maldicenze e calunnie, per poter celebrare degnamente quel giorno.
Perdonate coloro che hanno peccato contro di voi, affinché il Signore perdoni i vostri peccati: colui che avrà serbato odio o collera, sia pure nei confronti di un sol uomo, celebrerà la Pasqua per sua sventura, poiché non mangerà la vita con Pietro, ma riceverà nella santa comunione la morte con Giuda. Allontani da voi tale sciagura, colui che vi ha creato con potenza, riscattato con amore, Gesù Cristo nostro Signore, che vive e regna con il Padre e lo Spirito Santo, Dio, nei secoli dei secoli. Amen.



Anonimo IX sec., Hom. 10

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