venerdì 10 aprile 2009

Triduo Pasquale


Festa delle feste
le nozze di Dio con l'umanità,
pronta è la camera nuziale,
abbiamo l'abito giusto?
"se non ti laverò non avrai parte con me "
disse a Pietro lo Sposo,
come il ladrone ti imploriamo,
ricordati di noi o Signore nel tuo regno,
adoriamo i tuoi patimenti o Cristo,
ma tu ora mostraci la tua gloriosa risurrezione,
tu che immortale, volesti discendere nella morte.
Erompe forte il grido di angeli e di uomini,
Cristo è risorto, è veramente risorto,
canto di guerra contro la morte e contro il peccato,
ogni incontro si trasformerà in annuncio.
***

Attesa
Quando risorgerai, amore sofferente,
il buio sepolcrale che ora ti avvolge
si trasformerà in luce sfolgorante.
Quando risorgerai, amore maciullato,
quel masso pesante che ora ti opprime
e ti chiude in te stesso, rotolerà lontano da te.
Quando risorgerai, amato corpo martoriato,
quelle orrende ferite che ti deturpano scompariranno,
tranne pochi segni, perché ti riconoscano coloro che ti amarono.
Quando risorgerai, tenero cuore spezzato,
dallo sheol, che è morte, solitudine assoluta,
tanti porterai con te e non sarai mai più solo.
Quando risorgerai, sarà chiaro che l'amore è più forte della morte,
e che da quando la luce venne nel mondo,
le tenebre non la poterono comprendere
né raggiungere, perché la luce è assai più veloce delle tenebre.
Quando risorgerai, non ti fermeranno i nostri cuori chiusi dalla paura,
sarà la forza inspiegabile del tenero germoglio di primavera
che si fa strada
nella dura zolla di terra rinsecchita.
Allora le voci dei senza voce canteranno per te,
le lacrime dei disperati
scioglieranno le fortezze del male,
fiumi di gioia disseteranno la terra.
***

L’alba di Maria
E’ ancora notte Maria,
disperata ti aggiri
con i tuoi profumi
intorno ad una tomba vuota.
Mai più la sua voce,
mai più il pane spezzato
che ti porgeva
con le sue bellissime mani,
Chi ti darà ora la coppa da bere?
Giustamente piangi Maria.
Neanche il suo corpo, ora,
il suo bellissimo corpo,
potrai guardare per l’ultima volta.
Così purificato
Da tanto dolore
Gemeva il cuore tuo,
quando vedesti i due esseri
bianco vestiti ai lati del sepolcro.
Perché piangi, donna?
- Hanno ucciso il Maestro mio,
hanno portato via
colui che ha ridonato vita
alla mia vita,
neanche il suo corpo
mi hanno lasciato.
Così rispondevi e ti voltavi,
troppo sfigurato era dal pianto
il viso tuo.
Ma c’era ancora qualcuno dietro di te.
- Lo hai preso tu il suo corpo, Signore?
Dimmelo, ed io andrò a riprenderlo.
Lo sconosciuto disse: Maria!
E la voce sua ti ridonò subito
forza e vigore.
- Rabbunì! Gridasti, e volevi di nuovo, come a Betania,
cospargere i piedi suoi con i tuoi profumi.
- ‘Noli me tangere’, Maria.
Ora s’inaugura una vita nuova,
corri a portare agli altri
la buona notizia.
E corse Maria,
impressa nel cuore la fiamma
del suo vivo amore.
***

Giravi per le strade della grande città,
come un barbone qualsiasi,
piangevi e ti lamentavi,
nessuno capiva la tua lingua,
nessuno ti riconosceva,
tanti ti cercavano
dentro tombe vuote,
ma tu ne eri già uscito
più di duemila anni fa.
In quanti ti riconoscemmo?
O Signore, come il buon ladrone
siamo sgomenti per la tua innocenza,
tocchiamo con mano la nostra iniquità
e ti imploriamo: Abbi pietà di noi!
Ricordati di Noi quando sarai nel tuo Regno.
Ti abbiamo riconosciuto Signore,
nel momento dello scherno, del disprezzo,
del totale fallimento,
non nei segni prodigiosi
o nello splendore del Tabor.
Ricordati di noi quando sarai
nel tuo Regno!
***
La nuova vita di Cristo non va vista ma creduta. Il fatto della Risurrezione di Gesù è stato annunciato, è stato oggetto di comunicazione tra amici. Le donne lo hanno saputo dall'Angelo e i discepoli dalle donne, poi il Risorto stato visto dai viandanti di Emmaus. Noi stessi lo abbiamo saputo da altri cristiani. La Risurrezione di Gesù non è un miracolo per invitarci a viverla, perché si crede alla Risurrezione tanto quanto la si vive. La Risurrezione di Gesù è l'invito a uscire dalla propria terra, dalla propria vita, dal luogo della propria schiavitù, per andare in un mondo libero che Dio ci ha preparato e che forse ancora non conosciamo...Dio non è mai nel luogo dove lo vogliamo seppellire o imbalsamare...è forse il difetto delle persone religiose, il rischio di certi uomini della Chiesa: imbalsamare Gesù per poterlo cntrollare. Gesù con la sua Risurrezione rompe il ritmo della vita umana. E' per noi normale nascere, morire ed essere sepolti, ma Dio fa diventare il sepolcro la culla di una vita nuova.
Buona Pasqua!
Maria Letizia Azzilonna

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