giovedì 28 aprile 2011

Assemblea Unione Europea Radio-Televisioni

La Radio ha un futuro esaltante: così l’arcivescovo Celli all’Assemblea dell’Ebu in Vaticano


L’importanza dei media, e specialmente dei Servizi pubblici, nel facilitare la diffusione di accurate informazioni, per il corretto funzionamento della società politica e civile. A sottolineare i risvolti etici della comunicazione è stato il presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali, Claudio Maria Celli, aprendo stamane i lavori dell’Assemblea dell’Unione Europea di Radio-Televisioni, ospitata in Vaticano, in occasione degli 80 anni della Radio Vaticana.


Una grande occasione per valutare la missione particolare della Radio Vaticana e il servizio che offre a tutte le altre emittenti nel mondo, ha osservato padre Federico Lombardi, accogliendo ieri sera nella Sala Marconi i partecipanti all’Assemblea, che oggi e domani tiene i suoi lavori a porte chiuse. Fondata nel 1950, l’Ebu conta oggi 74 enti associati, di 56 Paesi europei e non solo, con un bacino di utenza di 650 milioni di tele-radio-ascoltatori a settimana. 300 persone lavorano nel suo staff con sede a Ginevra, in Svizzera ed uffici a Pechino, Bruxelles, Londra, Madrid, Mosca, Singapore, Washington.

Ad aprire stamane gli interventi in Assemblea è stato l’arcivescovo Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, sottolineando come la Radio resti un media fondamentale nella vita della Chiesa. “La radio ha un futuro esaltante – ha osservato - anche nel contesto degli straordinari sviluppi” nei “cosiddetti nuovi media”. “Lontano dall’essere licenziata dalle emergenti tecnologie digitali” anzi rafforzata nel raggiungere “più ampie audience”, in svariati formati e “senza i limiti tradizionali di tempo e spazio”. E vero che i media oggi - ha osservato mons. Celli – “vivono di brevità, velocità, cambiamento, varietà, emotività, ma pensare richiede il contrario”, ha ammonito. “Pensare richiede tempo. Ha bisogno di silenzio e di abilità metodiche di logica. E la Radio, al suo meglio, ha la capacità di stimolare pensiero e riflessione, di invitare al dibattito, di informare ed educare”. Quindi il richiamo al documento del Pontificio Consiglio “Etica nella comunicazione”, per ricordare che i media tutti sono chiamati a servire la dignità umana aiutando i popoli a vivere meglio e ad operare come persone nella comunità”, “coltivando il senso della reciproca responsabilità, crescendo nella libertà individuale, nel rispetto della libertà degli altri e nella capacità di dialogo”.

Fitto il programma delle due giornate sul presente e sul futuro della Radio, su sfide e opportunità di rilancio di questa compagna di vita, “diversa, accessibile, sempre rilevante, e indispensabile”, ha commentato il direttore dell’Ebu, Raina Costantinova. Di particolare interesse i tre spazi di dibattito dedicati, il primo, oggi pomeriggio alla “Radio pubblica nella tormenta - Intensità e impatto delle turbolenze politiche, economiche e finanziarie”, quindi domani sui cambiamenti portati su scala globale dai social media e sul rapporto tra Radio pubblica e cultura. Infine sabato l’udienza del Papa ai partecipanti all’Assemblea dell’Ebu, nel Palazzo apostolico di Gastelgandolfo.

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