venerdì 8 febbraio 2008

Sul "silenzio"

Sul silenzio

Occorrono speciali misure per la lingua, che per il negligente può diventare uno strumento di innumerevoli mali... E' scritto infatti nel salmo 33: "C'è qualcuno che desidera la vita brama lunghi giorni per gustare il bene? Preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde". Con la parola "male" si vieta ogni sorta di insulto e parola maliziosa, con l'aggettivo "bugiarde" si pone fine alla malvagità e alle sue conseguenze, intendo dire la dissimulazione, l'adulazione, la menzogna, i doppi sensi che copiscono il fratello nel segreto. ...Ho ricevuto questo strumento da Dio non per bestemmiare contro di lui, nè per insultare, biasimare, condannare, accusare, calunniare il fratello o commettere qualsiasi altro tipo di male che ha origine in questo strumento. L'ho ricevuto piuttosto per pronunziare le rette dottrine, proclamare le parole di Dio rionoscere il Creatore, lodare il prossimo e dargli utili suggerimenti, condannare me stesso, ...Chi è dunque il saggio che sorveglierà la lingua e comprenderà nella conoscenza le virtù del silenzio? La porta della conoscenza si apre per colui che ha serrato la lingua. Chi sorveglia la propria bocca mantiene la mente senza macchia, chi serra le labbra si trova nella fortificazione dei propri pensieri. L'uomo del silenzio tiene il cuore libero dalla prigionia. L'uomo del silenzio scopre le trappole delle belve intellegibili. Un uomo dalla lingua disciplinata volge la sua anima a Dio; con la sua attitudine attenta si prepara a ricevere i doni divini. Egli canta con il profeta: "Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore, egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore". (Salmo 84) Colui che controlla la lingua consegue con facilità il dominio delle passioni. Colui che controlla la lingua medita sulle parole dei divini comandamenti, "affinchè la sua bocca non parli dell'agire degli uomini". (Salmo 16) ... Anche noi dunque, pensando a tali cose pertutto il tempo, grideremo dinanzi a Dio: "Poni Signore una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra", (Salmo 140) e la conoscenza ci farà comprendere i nostri pensieri, in modo che possiamo sorvegliare le nostre strade e non peccare nè nella lingua nè nella conoscenza, ma piuttosto aprire e chiudere la nostra bocca nel timore divino.
Tu solo sei in grado di sorvegliare l'ingresso della nostra mente con la conoscenza e la sua uscita con la lingua, a te gloria, onore e adorazione, al Padre, al Figlio e allo Spirito santo, oggi e sempre, nei secoli dei secoli. Amen

(Dalle Lettere e Discorsi di Teolepto di Filadelfia)


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