lunedì 22 febbraio 2010

Reali & Reality

Certe volte è proprio difficile l'esercizio dell'amor patrio. E' stato piuttosto triste assistere anche se da lontano alle recenti contestazioni sanremesi verso Emanuele Filiberto di S. Niente da fare, il pubblico italiota nel circo mediatico è disposto a tollerare qualunque genere di volgarità, stupidità, travestitismi, imbecillità, incitazioni pericolose, inni alla violenza e al razzismo, ma la nobiltà, no, quella proprio no. Mi sono chiesta più volte come mai nel nostro paese c'è questa evidente difficoltà ad accettare un pezzo della propria storia, perchè è quello che un Savoia rappresenta oggi. Se poi questi si mette a cantare una sorta di inno nazionale, apriti cielo! Che brutto segno, ha potuto raccogliere qualche consenso in più solo con una specie di presentazione dell'allenatore della nazionale di calcio. Allora nel nome del Dio Pallone e con il pensiero che quella canzone poteva venire buona per essere urlata sugli spalti calcistici s'è avuto qualche fischo in meno. Che dire? Non credo che facendo i confronti con altri reali di altre nazioni i nostri Savoia siano stati migliori o peggiori, e neanche che la loro presenza fisica possa mettere in pericolo questa nostra Repubblica. E' evidente che alcuni sono rimasti fermi a Robespierre e altri non hanno mai allargato la loro visuale dal cortile di casa propria, perchè non trovo uguali nelle vicende di altri reali europei. Cosa c'è di così irritante e insopportabile in un principe, conte, duca, che dir si voglia? Perché bisogna contestarlo necessariamente, qualunque cosa intraprenda, politica, gare canore, o altre cose? Provo a trovare una qualche spiegazione ma ciò che ne viene fuori non ci fa onore. Essere nati in una famiglia nobile non è una qualche colpa da espiare, nessuno può scegliere di nascere in un ventre di sangue blu! E' un dono gratuito (di Dio, per chi ci crede, o del destino per chi non ci crede), è come la santità, o certi carismi particolari, sono dei doni che ci vengono dati e che non possiamo acquistarci da soli. Sì va bene, certi si sono comperati falsi titoli nobiliari, è triste ma c'è anche questo, ma non ci riguarda. Così come altri vorrebbero fabbricare artificialmente la santità. C'è anche questo. Ma i risultati sono quasi sempre grotteschi o ridicoli e hanno vita breve. Allora la nobiltà è una di quelle poche cose che non possiamo comprare, o ci è dato o non ci è dato. Sarà questo? Intendiamoci, nessuno vuole rispolverare anacronistici privilegi, ma il rispetto sì, non divento filo-monarchico se rispetto un membro dei Savoia, perchè è rispetto della storia del nostro paese, di ciò che noi oggi siamo, che ci piaccia no. (MLA)

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