lunedì 6 dicembre 2010

Comitato Scientifico di cittadini europei ebrei, cristiani e musulmani che collabori con Consiglio d'Europa


La FFEU (Foundation For Ethnic Understanding) promuove oggi, lunedì 6 dicembre, a Bruxelles il Congresso delle Guide Ebraiche e Islamiche Europee (Gathering of European Muslim and Jewish Leaders). Interviene come relatore dall'Italia il Vice Presidente della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana Yahya Pallavicini, nominato portavoce della delegazione di musulmani europei nell'incontro con il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy.

“In questa settimana la comunità ebraica conclude gli otto giorni di Hanukkah, la Festa delle Luci, mentre proprio domani i musulmani celebrano l'inizio del nuovo anno islamico”, scrive nella sua relazione l'Imam Pallavicini rivolgendosi al Presidente Van Rompuy. “Siamo lieti di ritrovarci a Bruxelles in questo momento di illuminazione e rinascita, a distanza di sei mesi dal precedente incontro, quando con lei, il Presidente Barroso e il Presidente Buzek abbiamo discusso di Povertà ed Esclusione Sociale insieme ad altre guide religiose e politiche”.

“Non abbiamo mai creduto nello scontro di civiltà, nè nella guerra tra le religioni, poichè il conflitto è la drammatica conseguenza dell'ignoranza e dell'arroganza, e soltanto attraverso un paziente lavoro di educazione possiamo superare i pregiudizi e le strumentalizzazioni del sacro. Non vi è dissonanza alcuna tra la nostra identità religiosa e la nostra responsabilità di cittadini europei musulmani. Per questo stiamo lavorando con le nuove generazioni e con gli immigrati di fede islamica per evitare fenomeni di radicalizzazione o ghettizzazione”.

“Propongo di costituire un Comitato Scientifico di cittadini europei ebrei, cristiani e musulmani che lavorino con il Consiglio d'Europa per promuovere dibattiti, seminari, incontri interreligiosi e interculturali in collaborazione con Università europee e associazioni culturali”, conclude il Vice Presidente della COREIS Yahya Pallavicini, “con particolare attenzione alle istanze della famiglia e della gioventù, della cittadinanza inclusiva e del pluralismo religioso, della libertà di culto e del rispetto dei simboli sacri nello spazio pubblico. Il nostro auspicio è che la benedizione della spiritualità e la saggezza sacra delle religioni possa essere riconosciuta e rispettata nel suo nobile contributo allo sviluppo della società europea”.

Con l'Imam Yahya Pallavicini, numerose le personalità presenti, tra le quali Rav Linvingstone (Presidente della Fondazione Figli di Abramo), l'Imam Abd al-Jalil Sajid (Responsabile nel Regno Unito della Commissione per l'Armonia Religiosa), Rav Serfaty (Responsabile in Francia dell'Associazione di Amicizia Gudeo-Musulmana), l'Imam Fatih Sahan (Responsabile in Germania del Sindacato Turco-Islamico), Rav Joseph Levi (Rabbino Capo di Firenze), Rav Guedj (Rabbino di Ginevra), Salah Echallaoui (Portavoce del Consiglio Europeo dei Saggi Musulmani), Rav Albert Guigui (Gran Rabbino del Belgio), Moshe Kantor (Presidente del Congresso Ebraico Europeo), il Mufti Mustafa Ceric dalla Bosnia-Herzegovina, Rav Marc Schneier (Presidente della Fondazione per la Comprensione Etnica – FFEU) dagli Stati Uniti, Muzammil Siddiqi (Presidente del Consiglio per il Fiqh del Nord America), Rav Soetendorp dall'Olanda, Anas Schakfeh (Presidente della Comunità Islamica in Austria).

Tre le sessioni di lavoro previste. Preceduta da un momento di preghiera per la pace in Medio Oriente, la prima sessione si incentra sul tema Esperienze condivise, con la presentazione delle relazioni tra musulmani ed ebrei nei Paesi europei e degli sforzi per stabilire basi di comprensione, amicizia e fiducia reciproca. Dopo l'incontro con il Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso e quello, dopo pranzo, con il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, si tiene la seconda sessione, dal titolo Comunicazione e cooperazione. In discussione le differenti modalità della cooperazione e del dialogo teologico, culturale e sociale tra ebrei e musulmani. Infine la terza ed ultima sessione, dal titolo Cooperazione futura, mette a punto progetti di cooperazione per il prossimo anno tra ebrei e musulmani, con la creazione di un comitato di coordinamento. I lavori si concludono in serata con una cena ospitata dal World Jewish Congress.

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