mercoledì 14 dicembre 2011

incontro internazionale sulla condivisione degli spazi sacri nelle religioni.

All' Angelicum di Roma un incontro internazionale sulla condivisione degli spazi sacri nelle religioni.
Oggi e domani, 14 e 15 dicembre 2011, la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) di Roma, coorganizza e ospita la conferenza internazionale sulla “Condivisione degli Spazi Sacri: Prospettiva Legale, Teologica e Sociologica”. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Programma Interdisciplinare in Diritto e Religione Facoltà di Giurisprudenza Columbus - Università Cattolica degli Stati Uniti d’America, con il Centro Internazionale per gli Studi Giuridici e Religiosi, Brigham Young University, Scuola Giuridica J. Reuben Clark degli Stati Uniti. Molti gli intellettuali ed esponenti religiosi presenti, in rappresentanza di numerosi Paesi e continenti.

L’Imam Yahya Pallavicini, Vicepresidente della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana nonché Imam della Moschea Al-Wahid di Milano, interverrà oggi nella sessione dedicata alla Telogia e Filosofia degli spazi sacri, affrontando il tema in relazione alle tre Religioni di Abramo, Ebraismo, Cristianesimo e Islam.

Dice l’Imam Yahya Pallavicini: «“Dio ha fatto della terra un tappeto” (Corano LXXI,19). Questo versetto coranico può rappresentare simbolicamente un aspetto che la dottrina islamica insegna sul valore sacro dello spazio, intendendo ogni punto della terra come uno spazio sacro utile per l’adorazione rituale di Dio, il Signore dei mondi. Questo simbolismo profondo non va interpretato come uno slogan politico di islamizzazione del mondo ma, al contrario, come un richiamo a considerare tutta la terra come uno spazio sacro nel quale ogni creatura, fedele alla legge sacra della propria comunità religiosa, deve compiere il suo percorso di consacrazione rituale e sacralizzazione esistenziale e scoprire la comunione spirituale con l’immanenza del Creatore».

Lo Shaykh Abd al Wahid Pallavicini, Presidente della CO.RE.IS. Italiana, nonché Maestro di una Confraternita Sufi, interverrà invece domani 15 dicembre nella sezione dedicata alla Sharia, la Legge Islamica, negli Spazi Sacri. Il suo intervento “Tradizione Primordiale, origine universale della Verità del Sacro” vuole evidenziare la necessità di uno scambio qualitativo e non sincretistico fra le religioni, un’osmosi intellettuale senza commistioni contingenti. Le religioni hanno «spazi sacri condivisi sulla “terra”, figure comuni nella “profezia” attraverso cui si rinnova ciclicamente l’espressione della Shari’ah o Legge Sacra e infine affermazioni affini nella “teologia”, in quanto l’incontro tra le religioni ortodosse non conduce certo al sincretismo, né tanto meno al relativismo, ma piuttosto al riconoscimento che unica è la tradizione che permea le nostre fedi trasmesseci da tutti i profeti dal tempo della creazione del mondo fino all’avvento messianico al quale dovremmo saperci rivolgere».

«La verità infatti non si esaurisce nei dogmi specifici alle diverse espressioni teologiche della nostra appartenenza confessionale, come per esempio le differenze tra le diverse scuole giuridiche o tra la Sunna e laShi’ah, ma la Verità è Unica, come uno solo e lo stesso è il Profeta Muhammad, dal quale tutte queste Scuole derivano e come Unico è il Dio dal Quale il Profeta stesso ha ricevuto la loro formulazione, affinchè noi uomini potessimo tramite esse e attraverso le conseguenti ortoprassi rituali, risalire fino a Lui che costituisce proprio questa Assoluta Verità».

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