domenica 9 agosto 2009

Il Rosario


Intervista a padre Riccardo Aimone Barile, Priore provinciale della Provincia domenicana "San Domenico in Italia".

Perché un convegno sul rosario? Qual è lo scopo di questa iniziativa?

Padre Aimone Barile: Essendo organizzato dalla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna - Sezione S. Domenico - il convegno ha evidentemente un carattere di studio. Il rosario, se (apparentemente) semplice nell’attuazione, non lo è altrettanto nei suoi elementi fondanti e nei suoi riferimenti sia alla preghiera della Chiesa, che è la liturgia, sia al costante fenomeno antropologico della preghiera a formule ripetitive. Per non parlare poi dell’intreccio tra preghiera - o meglio propaganda -
del rosario e storia artistica, civile e politica dell’Europa e del resto del mondo dopo l’espansione missionaria che seguì al concilio di Trento. Tutto questo può e deve diventare degno e stimolante oggetto di studio.

Quali sono le argomentazioni che utilizzerebbe per convincere un giovane di oggi a pregare il rosario?

Padre Aimone Barile: Premesso che il rosario resta una opzione libera anche se caldamente raccomandata, l’argomentazione di fondo è il vantaggio di acquisire una tecnica di preghiera - S. Pio V scrisse in una famosa bolla che il rosario era un “modus orandi”, cioè un “metodo” - per “pregare sempre” o almeno il più facilmente possibile, orientati da una selezione dei dati del vangelo che permette uno sguardo di orientamento sul messaggio cristiano e sulla propria vita.

Nei decenni passati, ed in alcune parti ancora oggi, pregare il rosario significava essere accusati di “devozionalismo” popolare e ignorante. Come rispondere a queste accuse?

Padre Aimone Barile: È' vero, qualche volta era così, qualche volta no. Quando fosse sì e quando no, Dio solo in ultima analisi lo può giudicare. C’è però una pratica del rosario non direi “popolare e ignorante”, ma piuttosto “consuetudinaria” e c’è una pratica che cerca (con discrezione) di valorizzare alcuni suggerimenti di tecnica ricordati da Giovanni Paolo II e tutti già presenti nella storia: una breve parola di Dio, un minimo di silenzio, l’uso di un’icona, l’uso della clausola ecc.
Tutto questo, almeno se praticato qualche volta, permette di evitare un rosario cosiddetto “popolare e ignorante”.

Nonostante le critiche sempre diffuse in tutto il mondo, sembra che la preghiera del rosario sia in espansione. In Italia esiste una rete di persone che prega il rosario in maniera incessante e permanente, rappresentata dalla rivista “Rosarium”.
Di recente un messicano di nome Guillermo Estévez ha lanciato un invito a diocesi, parrocchie, movimenti e associazioni, per un rosario a carattere mondiale da recitare il 4 ottobre. Cosa pensate di queste iniziative?

Padre Aimone Barile: In realtà le riviste rosariane sono più di una e particolarmente apprezzabile è la francese Revue du Rosaire. Le iniziative di un rosario incessante e “in collegamento” hanno radici storiche già nell’antico “rosario perpetuo”. Queste iniziative vanno anzitutto non ostacolate e poi favorite, all’interno però di una sorta di “libera affermazione” o “libera concorrenza”. Non si tratta infatti di iniziative normalmente necessarie alla struttura della preghiera della Chiesa - come la liturgia -, e dunque l’importante è gestirle correttamente rispettando e accettando il loro evolversi nella storia,
che è fatto di affermazioni e recessioni, gradimento e attenuazione di gradimento.

Quali sono le azioni che voi proponete per incrementare la pratica del rosario? E quali potrebbero essere i benefici di questa pratica per la Chiesa e l’umanità?

Padre Aimone Barile: Come già detto, trattandosi di un convengo di studio, non vi saranno conseguenti proposte pastorali. La prima proposta sarà comunque di partecipare al convegno o leggere gli atti quando saranno pubblicati, per rendersi conto della ricchezza e delle relazioni di questa preghiera anche con forme di preghiera non strettamente cristiane. Questa coscienza rinnovata degli operatori pastorali dovrebbe vivificare la pratica umile e preziosa della preghiera del rosario, aiutando a riscoprirne le ricchezze e a questo punto suggerendo iniziative.

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