giovedì 1 luglio 2010

Festa della Madonna della Bruna


Il Curato d’Ars protagonista del 2 luglio materano
La Santa Patrona di Matera, Maria Santissima della Bruna, questo prossimo 2 luglio sarà davvero in ottima compagnia: non che per gli anni passati le cose siano andate diversamente, ma Giovanni Maria Battista Vianney, detto il Curato d'Ars, al quale è ispirato il Carro trionfale 2010 è ricordato, da sempre, per esser stato un vero e proprio esempio per tutti i sacerdoti.
L'articolo 3 del bando di concorso per la costruzione del Carro trionfale 2010 ne sancisce infatti il tema: "il Curato d'Ars, Modello per il sacerdote – Maestro della parola, Ministro dei Sacramenti, Guida della comunità": ciò anche perché Papa Benedetto XVI ha indetto l'anno sacerdotale in occasione del 150° anniversario della morte del Santo Curato d'Ars.
Un uomo che nel contempo è un Curato, un Modello, un Maestro, un Ministro e una Guida: beatificato l'8 gennaio 1905, canonizzato il 31 maggio 1925, dichiarato Santo patrono dei sacerdoti di tutto il mondo da Papa Pio XI: la gloria che la Chiesa gli ha attribuito scaturisce dalla santità della sua modesta vita, che trascorse accogliendo e facendo propri quei valori che gli erano stati donati.
Sicuramente uno dei più grandi santi del XIX secolo (1786-1859): povero, anche nell'intelligenza e nell'intelletto, segue gli studi nel seminario, con risultati non certo brillanti. Perseverante, a trent'anni viene ordinato sacerdote: il vescovo manda questo sacerdote poco dotato in un paesino, il villaggio di Ars, e qui inizia una vita sacerdotale che, contro ogni attesa, illuminerà con la sua luce prima tutta l'Europa, poi tutto il mondo.
Che cos'è successo? Perché quel seminarista un pò lento di comprendonio diventa un sacerdote, così straordinario ed efficiente?
Le benedizioni che derivano dalle sue prediche e il carisma della sua parola si estendono per ogni dove, e tutta l'Europa comincia a venire pellegrina ad Ars: questa è una delle ragioni per cui le conversioni di San Giovanni Maria Vianney sono innumerevoli.
È soprattutto un martire del confessionale: ci passa ore e ore confessando, offrendo preziosi consigli a chiunque ne faccia richiesta. In confessionale il Santo Curato d'Ars non ha mai fretta, è paziente, riesce a considerare ogni penitente come se fosse l'unica persona da ascoltare quel giorno e ad aiutarlo a vincere con semplicità e fede i suoi peccati, uno per uno.
Così San Giovanni Maria Vianney sfida in battaglia i tanti peccati, insiste sulla costante pratica delle virtù, consiglia ogni buon comportamento, e spesso nega le assoluzioni al penitente se non percepisce una vera, seria volontà di correggersi: il carro trionfale 2010 vuole essere "un omaggio a un modello di vita, un santo che seppe portare con umiltà il peso leggero della fedeltà dello zelo e dell'amore per il prossimo" (Salvatore Adduce, Sindaco di Matera – da "La voce della Festa", ed.2010).
Anche quest'anno il Carro trionfale, realizzato magistralmente da Pasquale Nicoletti e dalla famiglia Daddiego, dedicato a Francesco Nicoletti - Cecchino per i tanti amici, scomparso il 26 febbraio 2010 -, è bellissimo: sarebbe riduttivo definirlo un'opera d'arte perché è molto di più. E' fatto con passione ed amore, trasmette gioia e fede, è realmente degno della Santa Madonna e del Curato d'Ars: finito il primo giro di visita, sembra quasi indispensabile ricominciare daccapo, tutt'attorno, ancora una volta, per curare la visione dei tanti bellissimi dettagli, magari sfuggiti o sottovalutati in principio.
E vale la pena di ricominciare. Subito.
E' un vero trionfo di colori e di sculture di cartapesta: la parte anteriore (prima foto, in alto) è un tripudio di musica che quasi pare sentir suonare davvero: angeli e puttini alati festosi e sonanti preannunciano l'arrivo della Madonna e del bambinello, e continueranno a farlo lungo le strade della città, sino all'arrivo in Cattedrale.
Sui lati del Carro, ben disposti in posizione privilegiata, vi sono alcuni incantevoli affreschi curati dagli artisti della famiglia Daddiego: veri capolavori della pittura, realmente degni di ogni ammirazione; ai lati del carro sono ben visibili le quattro Virtù cardinali, la Temperanza, la Fortezza, la Giustizia e la Prudenza, opere bianche, realizzate in finto tufo, ieratiche ed imponenti.
La parte centrale del Carro, in alto, (nella foto a sinistra) ospita una scena unica: il "Santo Giovanni d'Ars aiutato da una giovane donna mentre distribuisce la santa Comunione ad un fedele, ed indica con l'indice dell'altra mano il cielo per ricordarci che l'Eucaristia ne è un anticipo" (da "Il Curato d'Ars: modello per il sacerdote" di Don Vincenzo Di Lecce - La voce della festa" ed.2010 - Associazione Maria SS della Bruna): colori tenui, molto soffusi, che ben si legano ai concetti di eucaristia e fede e speranza, egregiamente rappresentati e celebrati.

Nella parte posteriore del Carro (ultima foto) un'altra scena molto particolare: il santo d'Ars con un giovanissimo fedele, accolto a braccia aperte, che quasi ne riconosce la santità e la beatitudine: trapelano un amore ed una dolcezza quasi paterni, una sapienza cattolica riconoscibilissima, anche solo dai gesti sinceri ed illuminati del Santo.
Il due luglio di Matera è da sempre un momento molto particolare: una forte commistione di passione religiosa ma anche civile, di grande socialità e profonda cultura, di arte e riflessione. Migliaia di persone accorrono da ogni dove, per ammirare la indiscutibile bellezza del Carro trionfale, per riconoscere e ricordare le antiche tradizioni e le vecchie usanze della città nei tempi passati, per studiare ed approfondirne i temi, anche biblici e sicuramente cattolici che ogni anno ispirano la costruzione del carro e le sculture su di esso ospitate.
Una vera apoteosi artistica, rara, quasi unica, che abbiamo la fortuna di vivere e rivivere, ogni anno: sempre nuova e rinnovata nelle forme e nei racconti, emozionante e rassicurante, è un vero tripudio di eventi e di pensieri, di ammirazione e di riflessioni, soprattutto.
E dopo gli attesi fuochi di mezzanotte, come ogni anno "... titt f'rnasci k n' r'mor fert fert c'avvis d fisci o kosr, la fest i frnt, la quiet jè arr'vet e sim rmanit com ... o dij d ligg" ("... tutto finisce con un gran botto, che avvisa di correre a casa, la quiete è arrivata e si rimane ... come il due di luglio")
(da "La Madonna della Bruna", di Ernesta Cifarelli – La voce della Festa, ed.2010).

Giuseppe Lo Martire

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