martedì 13 luglio 2010

Il buon Samaritano II

Misericordia e giustizia sono due qualità in perfetta sintonia e fondano l'amore del Dio biblico. L'amore giusto si fa misericordia e la misericordia appare come la pienezza della giustizia. La giustizia è l'inizio dell'amore. Dall'Antico Testamento l'amore di Dio assume la forma della misericordia prima di Dio verso l'uomo , poi dell'uomo verso l'uomo. Un legame profondo unisce giustizia e amore e la misericordia appare come la pienezza della giustizia della quale è radice e fondamento (S. Tommaso). La giustizia di Dio si è manifestata attraverso la sua misericordia. "Dio è giusto e per questo si è mostrato compassionevole, lento all'ira e pieno di dolcezza e misericordia".

J.J. Perez-Soba (1) ha indagato le origini dei due tipi di etica, amore e giustizia. Non troviano un'etica dell'amore fino alla venuta della tradizione giudeo -cristiana nel mondo occidentale. L'opposizione tra i due si deve ad una tradizione che comincia con Lutero.Questi distingue la tensione tra due tendenze contrapposte dell'uomo che sfociano in due etiche distinte. Entrambe le tendenze si possono coniugare con la supremazia della coscienza individuale nella misura in cui si fondano su una divisione interna della coscienza umana, una teologica diretta a Dio e l'altra secolare diretta al mondo. La separazione si divide ulteriormente nella separazione tra carità e amore (che in seguito darà origine alla separazione tra eros e agape). La seconda si riferisce alla carità.

Con Lutero questa si riduce ad una manifestazione esteriore di significato altruista: la beneficenza (che è ancora per molti il suo significato). Si trasforma così in una specie di rivale della giustizia. La giustizia sarebbe cioé quello che è dovuto, la beneficenza ciò che si da gratuitamente. Alla base dell'opposizione amore-giustizia vi è una comprensione dualista della relazione tra la grazia e la creazione, che ha la sua prima conseguenza in una cattiva articolazione tra grazia e libertà. Ma la stessa creazione non può comprendersi come un atto di giustizia ma come un atto d'amore. Allora ogni giustizia può fondarsi solo su un prima amore. L'amore originario ha portata universale ed è principio di qualsiasi ordine posteriore. All'interno degli attributi divini la misericordia si pone come fondamento della giustizia.

Tornando al nostro punto di partenza, cioé la vicenda del buon samaritano, è sempre opportuno chiarire bene prima di gettarsi in affrettate conclusioni di chi o contro chi stiamo parlando: ciò non toglierà nulla alla prorompente forza del messaggio cristiano, ma ci aiuterà ad inquadrarlo in un'ottica giusta ed equilibrata. Basta a questo scopo il testo seguente da cui si comprende il grande valore attribuito dalla tradizione ebraica al comandamento dell'amore del prossimo. In un testo di commento al cap. 27° del Deuteronomio ritroviamo il discorso delle 48 alleanze: l'Alleanza conclusa intorno alla legge rivelata invece di figurare come astrazione personale di un atto giuridico, è accolta come qualcosa che istituisce legami vivi con tutti coloro che adottano la legge. Ciascuno vi si trova responsabile di ciascuno. In ogni atto di alleanza si delineano più di seicentomila atti personali di responsabilità. Le 48 dimensioni del patto diventano 48 x 603550. Si può anche sorridere di questo, eppure rende bene l'idea: il popolo israelita risponde l'uno dell'altro davanti alla legge, è il contrario dell'indifferenza, tutti mi riguardano! La formula "ama il prossimo tuo com te stesso" presuppone ancora l'amore di sè come prottipo dell'amore, qui (2) l'etico significa: "sii responsabile dell'altro come sei responsabile di te stesso".
Non si è solo responsabili di tutti gli altri, secondo questa visuale si è responsabili anche delle responsabilità di tutti gli altri! MLA

Note

1. Sono interessanti a riguardo gli Atti del VI Colloquio di Teologia Morale dal tema "Limiti alla responsabilità? Amore e Giustizia" organizzato a Roma presso la Pontificia Università Lateranense, AIRTM (Area internazionale di ricerca di teologia morale).
2. E. Levinas, "L'aldilà del versetto, letture e discorsi talmudici", Guida Ed. 1984, Napoli.
3.Sono anche interessanti per conoscere meglio alcuni aspetti della tradizione ebraica anche alcuni scritti di Edith Stein che aveva una doppia conoscenza, quella della sua tradizione di nascita, quella ebraica e quella della sua esperienza acquisita in età adulta di cristiana.

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