giovedì 15 luglio 2010

In memoria di Padre Andrè Louf

Dom André Louf è morto lunedi 12 luglio. Era nato 28 Dicembre 1929 a Lovanio.
Entrato nella comunità trappista di Mont des Cats il 15 OTTOBRE 1947, fece la sua solenne professione 2 Febbraio 1954 ed è stato ordinato sacerdote il 19 Luglio 1955. Eletto abate 10 gennaio 1963, rimase fino alle sue dimissioni il 14 novembre 1997. Poi si ritirò a vivere come un eremita, presso la Comunità benedettina di S. Lioba in Simiane-Collongue. Era appena ritornato alla trappa di Mont des Cats, poche settimane fa, per problemi di salute. Il funerale si è svolto Mercoledì 14 luglio alle ore 15.

***

Ho incontrato tre volte Padre Andrè Louf: la prima attraverso i suoi scritti, semplici ma efficaci e soprattutto "pratici" si si può usare questo termine per materie che riguardano la vita interiore. La seconda volta nella bellissima cornice della Abbazia di Monte Oliveto Maggiore sulle assolate colline intorno a Siena nel contesto di un Simposio Ecumenico Internazionale. Padre Andrè Louf figurava tra i relatori pur non essendo più abate da alcuni anni ma "eremita" nei pressi della Comunità benedettina di S. Lioba a Simiane Collongue nel sud della Francia.

Ricordo ancora bene il suo intervento, inaspettato rispetto al tema. Parlò infatti dell'importanza dell'ecumenismo "interno" per la Chiesa oltre che di quello "esterno". Dopo il suo intervento molto, molto schietto, cadde una breve pioggia donando a tutti noi e alle zolle di terra spaccate dalla siccità, un po' di refrigerio. Incontrandolo di persona per la prima volta rimasi colpita dalla sua franchezza, dal suo sorriso, dalla sua alta e longilinea figura, la cintura di cuoio stretta sui fianchi, con due buchi: quello più serrato per il tempo del digiuno, quello più ampio per il tempo normale.

La terza volta fu un incontro più ravvicinato: mi recai per una settimana di ritiro nel monastero benedettino di S. Lioba nel cui territorio il Padre Abate aveva stabilito la sua residenza. Abitava in una piccola casa tutta di legno grande poco più una cella di convento, con un po' di giardino intorno e una recinzione protettiva. In quei giorni stava lavorando ad una traduzione dell'opera del mistico fiammingo Jan van Ruysbroeck. Ogni tanto partecipava alla liturgia del monastero insieme ad altri sacerdoti, ma non sempre, spesso ai vespri.

L'ambiente aveva per me molte attrattive, dal punto di vista liturgico a quello artistico, in special modo per la splendida produzione artigianale delle religiose, esperte nel colorare le stoffe (ogni casula indossata dal celebrante era un'autentica opera d'arte), nel fare vetrate, ceramiche, naturalmente anche icone, tutto ad un livello veramente alto.

D'altra parte quella comunità è stata fondata nel 1935 da una ex pittrice olandese in seguito divenuta religiosa, Hildegard Michaelis proveniente dalla Scuola di Belle Arti di Amburgo. Ma aldilà delle pur ottime e utili sollecitazioni sensibili, il vero guadagno di quel ritiro mi venne dall'aver avuto la possibilità di dialogare per tutti i giorni della mia permanenza, nelle prime ore della mattina, con quell'uomo di Dio. Ebbi modo di farmi spiegare molti aspetti della vita religiosa che ancora erano per me difficili da comprendere ed anche le novità e i rischi del dopo concilio per alcuni aspetti delle vita religiosa, mi diede da leggere alcune regole religiose e mi consigliò su molte cose su cui ero dubbiosa.

Mi preparò anche a ciò che mi attendeva, infatti diceva che spesso in certi contesti ecclesiali avere una forte personalità, o meglio avere "una" personalità, crea problemi giacchè si confonde spesso quello che è il "principium individuationis" e che tutti devono arrivare a sviluppare, quel "quid" specifico che ognuno di noi ha, con la personalità di tipo "egotico", incentrato su di sè, cosa assolutamente diversa. Avere una marcata personalità, cioé aver sviluppato il proprio "principium individuationis" non solo non è di ostacolo alla vita religiosa, ma si rende necessario, per non rischiare di finire come certi matrimoni contratti da personalità ancora troppo acerbe e non definite.

Alla fine del mio soggiorno mi scrisse l' indirizzo di posta elettronica di una Certosa di cui conosceva la madre superiora su un piccolo foglietto di carta che conservo ancora (e che però non mi riuscì mai di contattare, nè via mail nè via posta cartacea). Comunque feci ritorno a casa con il cuore traboccante per tutto quanto avevo ricevuto. Di lì a poco decisi di partire per l'Abruzzo per raggiungere una piccola casa di proprietà della mia famiglia, dove ho vissuto da sola per alcuni anni. (MLA)

***

Da "Sotto la guida dello Spirito" di Andrè Louf, ed. Qiquajon:

(Sta parlando di conversione e accompagnamento spirituale) "La crescita di quest'uomo nuovo è sempre legata alla realtà psicologica di ciascuno e in modo difficile da controllare: la guida spirituale ne terrà conto. Non potrà mai discernere chiaramente tra ciò che è puro dato psicologico e ciò che proviene solo dallo Spirito Santo. Ogni dato è innazitutto psicologico, ma nello stesso tempo in armonia o in disaccordo con lo Spirito. Il che significa che l'azione dello Spirito Santo puà appoggiarsi sia sugli elementi oscuri che su quelli luminosi della personalità.

Un equilibrio psicologico non è mai una condizione "sine qua non" del progresso spirituale, così come un handicap psicologico non è mai un ostacolo insuperabile. L'importante è discernere come vengono messi in opera gli elementi oscuri e quelli luminosi, in che direzione si sviluppano, se positiva o negativa, e, infine se sono o meno a servizio dell'amore. Questa è la posta in gioco della paternità spirituale che cerca di accompagnare e di illuminare questo processo.

In altri termini si tratta della scoperta di quella che oggi si chiama l'interiorità presente in ogni uomo, il suo essere e la sua realtà più profonda. Da soli siamo incapaci di far affiorare questo fondo, di destare questa nuva sensibilità ai valori spirituali: dobbiamo essere indirizzati su cammino, abbiamo bisogno di una parola che illumini questa nuova situazione in modo da potervi scoprire e riconoscere il lato migliore di noi stessi. La guida spirituale assomiglia sempre un po' ad una levatrice, obiettivo della vita monastica, scriveva Thomas Merton è quello di essere "fully born", pienamente nato."


Splendore nascosto


Chi sei tu, splendore nascosto,
cristallo purissimo ?
Di quanto amore ti ama
chi ti chiamò dal grembo materno?
Di quale amore ti ama
chi ti volle solo per sé?
Di amore folle e magnifico
di amore tenero e forte,
uomo di Dio, Egli ti ama.
E come ti ama?
Io piccola donna
solo da donna posso sentire
il suo amore e, come donna
me ne lascio colmare.
Splendore nascosto,
gioisco nel mio intimo
provando a immaginare
quanto ti ama,
ancora di più gioisco
pensando con quante melodie,
canti, preghiere,
celebrazioni eucarestiche,
hai contribuito a vivificare
la terra, l'umanità pesante d'argilla,
i fratelli, la Chiesa,
le tue lodi di uomo di Dio
sono il ritmo e il tempo
del cuore,
e solo con il cuore io ti voglio
ascoltare,
e solo nel cuore io ti voglio
portare. (MLA)

S. Lioba - 17 gennaio 2001

Nessun commento:

Posta un commento