giovedì 31 luglio 2008

Humanae Vitae

40 anni dalla pubblicazione della Lettera Enciclica "Humanae Vitae"
L'Enciclica Humanae vitae, venne firmata da Paolo VI il 25 luglio 1968. Il testo, ricorda, "respingeva la contraccezione con metodi artificiali" e andava "contro l'edonismo e le politiche di pianificazione familiare, spesso imposte ai Paesi poveri da quelli più ricchi". Appena pubblicata, l'Enciclica sollevò "un'opposizione senza precedenti all'interno della stessa Chiesa cattolica, al punto che il Papa decise di non utilizzare più la forma solenne dell'Enciclica, con ogni probabilità per non esporre a inutili logoramenti l'autorità pontificia". Il Cardinale Joseph Ratzinger scrisse nel 1995 che "raramente un testo della storia recente del Magistero è divenuto tanto un segno di contraddizione come questa Enciclica, che Paolo VI ha scritto a partire da una decisione profondamente sofferta". Nonostante tutto, il Papa non mutò il suo atteggiamento. Il 23 giugno 1978 ribadì anzi al collegio cardinalizio, "dopo le conferme venute dalla scienza più seria", le decisioni prese allora per affermare il principio del rispetto delle leggi di natura e quello "di una paternità cosciente ed eticamente responsabilizzata". Nel discorso per la solennità dei santi Pietro e Paolo, presentato come un bilancio del suo pontificato, Papa Montini "citò le encicliche Populorum progressio e Humanae vitae come espressioni di quella difesa della vita umana che definì elemento imprescindibile nel servizio alla verità della fede". La Humanae vitae, di fronte agli "inquietanti sviluppi dell'ingegneria genetica", appare "lucida e profetica in più punti, quando ad esempio, dichiara che 'se non si vuole esporre all'arbitrio degli uomini la missione di generare la vita, si devono necessariamente riconoscere limiti invalicabili alla possibilità di dominio dell'uomo sul proprio corpo e sulle sue funzioni; limiti che a nessun uomo, sia privato, sia rivestito di autorità, è lecito infrangere'". Malgrado i tanti attacchi a quella che è stata definita "l'Enciclica della pillola", si levarono anche voci a favore di quanto scritto dal Papa. Il noto filosofo Jean Guitton definì l'enciclica "ferme mais non fermée" (ferma ma non chiusa), perché "se parla della via stretta" mostra che è "la via aperta verso l'avvenire". Il Card. gesuita Jean Daniélou, dal canto suo, sottolineava che il documento "ci ha fatto sentire il carattere sacro dell'amore umano", esprimendo una "rivolta contro la tecnocrazia". Sostenitori di Paolo VI furono anche il cardinale Karol Wojtyła e Joseph Ratzinger.
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Padre Federico Lombardi risponde a una pubblicità apparsa recentemente sul "Corriere della sera" dove i critici dell'Humanae vitae accusano falsamente la Chiesa cattolica di diffondere l'Aids e dimenticano il punto centrale dell'Enciclica di Paolo VI, cioé l'amore tra l'uomo e la donna, spiega il portavoce vaticano. Padre Federico Lombardi, S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha risposto alla pubblicazione di una "Lettera aperta al Papa", pubblicata a pagamento sul "Corriere della sera" da un cartello di associazioni, il "Catholics for choice", che attacca radicalmente l'Enciclica nel giorno in cui si compiono i 40 anni della sua pubblicazione. "Anzitutto - spiega padre Lombardi in una nota -, i firmatari sono un certo numero di gruppi ben noti per le loro posizioni contestatrici, che non si limitano al solo insegnamento sulla morale coniugale, ma riguardano molti altri argomenti (ad esempio l'ordinazione delle donne) e si pongono quindi da tempo in antitesi con il magistero della Chiesa. Quindi, nulla di nuovo". "Inoltre, la lunghezza della serie dei gruppi nominati non deve impressionare, poiché si tratta spesso delle diverse sezioni nazionali dello stesso gruppo, e diversi gruppi sono assai poco significativi". Il portavoce sottolinea poi "l'accusa più dura, che cioè la posizione cattolica sia causa della diffusione dell'Aids, e quindi di dolore e di morte, ostacolando politiche illuminate di sanità pubblica". Questa accusa, sottolinea, è "manifestamente infondata". "La diffusione dell'Aids è del tutto indipendente dalla confessione religiosa delle popolazioni e dall'influsso delle gerarchie ecclesiastiche, e le politiche di risposta all'Aids fondate principalmente sulla diffusione dei preservativi sono largamente fallite. La risposta all'Aids richiede interventi ben più profondi e articolati, in cui la Chiesa è attiva su molti fronti", osserva. Secondo padre Lombardi, "la 'lettera' non tocca neanche da lontano la vera questione che al centro della Humanae vitae, cioè il nesso fra il rapporto umano e spirituale fra i coniugi, l'esercizio della sessualità come sua espressione e la sua fecondità". "In tutta la lettera, la parola 'amore' non compare mai. Sembra che ai gruppi firmatari questo non interessi per nulla. Nella sola contraccezione sembra risiedere per essi la sola speranza delle coppie e del mondo. Per capire il significato dell'Enciclica e il suo valore 'profetico' sarebbe bene invece rileggere il discorso del Papa del 10 maggio scorso ai partecipanti al Convegno tenuto in Laterano appunto per il 40 della Humanae vitae". "Del resto - conclude il sacerdote -, è evidente che non si tratta di un articolo che esprima una posizione teologica o morale, ma di una propaganda a pagamento a favore dell'uso dei contraccettivi. Viene anche da domandarsi chi l'ha pagata e perché". (Fonti: L'Osservatore romano e Zenit)
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Ma cosa dice alla fine di così "osceno" questa enciclica? Proviamo a leggerne qualche paragrafo (n.17-21-22)
17. Gli uomini retti potranno ancora meglio convincersi della fondatezza della dottrina della Chiesa in questo campo, se vorranno riflettere alle conseguenze dei metodi di regolazione artificiale delle nascite. Considerino prima di tutto, quale via larga e facile aprirebbero così all'infedeltà coniugale ed all'abbassamento generale della moralità. Non ci vuole molta esperienza per conoscere la debolezza umana e per comprendere che gli uomini, i giovani specialmente, così vulnerabili su questo punto, hanno bisogno di incoraggiamento a essere fedeli alla legge morale e non si deve loro offrire qualche facile mezzo per eludere l'osservanza. Si può anche temere che l'uomo, abituandosi all'uso delle pratiche anticoncezionali, finisca per perdere il rispetto della donna e, senza più curarsi del suo equilibrio fisico e psicologico, arrivi a considerarla come semplice strumento i godimento egoistico e non più come la sua compagna, rispettata e amata. Si rifletta anche all'arma pericolosa che si verrebbe a mettere nelle mani di autorità pubbliche, incuranti delle esigenze morali. Chi potrà rimprovarare a un governo di applicare alla soluzione dei problemi della collettività ciò che fosse riconosciuto lecito ai coniugi per la soluzione di un problema familiare? Chi impedirà ai governanti di favorire e persino di imporre ai loro popoli, ogni qualvolta lo ritenessero necessario, il metodo di contraccezione da essi considerato più efficace? In tal modo gli uomini, volendo evitare le difficoltà individuali, familiari o sociali che s'incontrano nell'osservanza della legge divina, arriverebbero a lasciare in balia dell'intervento delle pubbliche autorità il settore più personale e riservato della intimità coniugale. Pertanto, se non si vuole esporre all'arbitrio degli uomini la missione di generare la vita, si devono necessariamente riconoscere limiti invalicabili alle possibilità di dominio dell'uomo sul proprio corpo e sulle sue funzioni; limiti che a nessun uomo, sia privato, sia rivestito di autorità, è lecito infrangere. E tali limiti non possono essere determinati che dal rispetto dovuto all'integrità del corpo umano e delle sue funzioni naturali scondo i principi sopra ricordati e secondo la retta intelligenza del principio di totalità, illustrato dalle sue funzioni naturali secondo i principi sopra ricordati e secondo la retta intelligenza del principio di totalità, illustrato dal nostro Predecessore Pio XII.
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21. Una retta e onesta pratica di regolazione della natalità richiede anzitutto dagli sposi che acquistino e posseggano solide convinzioni circa i veri valori della vità e della famiglia, e che tandano ad acquistare una perfetta padronanza di sé. Il dominio dell'istinto, mediante la ragione e la libera volontà, impone indubbiamente una ascesi, affinché le manifestazioni affettive della libertà coniugale, gli conferisce invece un un più alto valore umano. Esige un continuo sforzo, ma grazie al suo benefico influsso i coniugi sviluppano integralmente la loro personalità, arricchendosi di valori spirituali: essa apporta alla vita familiare frutti di serenità e di pace e agevola la soluzione degli altri problemi; favorisce l'attenzione verso l'altro coniuge, aiuta gli sposi a bandire l'egoismo, nemico del vero amore, e approfondisce il loro senso di responsabilità nel compimento dei loro doveri. I genitori acquistano con essa la capacità di un influsso più profondo ed efficace per l'educazione dei figli; la fanciullezza e la gioventù crescono nella giusta stima dei valori umani e nello sviluppo sereno ed armonico delle loro facoltà spirituali e sensibili.
22. Noi vogliamo in questa occasione richiamare l'attenzione degi educatori e di quanti assolvono compiti di responsabilità in ordine al bene comune dell'umana convivenza, sulla necessità di creare un clima favorevole all'educazione della castità, cioé al trionfo della sana libertà sulla licenza, mediante il rispetto dell'ordine morale. Tutto ciò che nei moderni mezzi di comunicazione sociale conduce alle eccitazioni dei sensi, alla sfrenatezza dei costumi, come pure ogni forma di pornografia o di spettacoli licenziosi, deve suscitare la franca e unanime reazione di tutte le persone sollecite del progresso della civiltà e della difesa dei beni supremi dello spirito umano. Invano si cercherebbe di giustificare queste depravazioni con pretese esigenze artistiche o di trarre argomento dalla libertà lasciata in questo settore da parte delle pubbliche autorità.
Quale donna, veramente donna potrebbe mai dire che non c'è del vero in queste riflessioni scritte proprio negli anni della così definita "liberazione sessuale"? La liberazione alla fine era esattamente il contrario di ciò che sembrava, era la frantumazione e la schizofrenia del bellissimo dono dell'amore e soprattutto per le stesse donne. Per quanto riguarda le coppie sposate invece è molto bello e attuale il pensiero del pontefice visto che oggi si parla tanto di santificazione della coppia!
Il miglior commento a questa enciclica è la seguente lettera scritta da una giovane donna che pur non avendola mai letta era arrivata alle stesse conclusioni con il solo buon senso!
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Lettera ad un futuro padre

Sola con il mio piccolo dolore nella pancia. Il mio utero diventava grande, spingeva per crescere, per farsi spazio. Non sentiva ragioni, paure, dubbi, lui spingeva e basta. Allo stesso modo il seno non pareva volesse ascoltare nessuno. Cresceva si gonfiava, e ogni centimetro della sua superficie tirava e doleva. Il mio olfatto aveva acquistato una nuova sensibilità. Niente gli sfuggiva. Il gusto aveva modificato le sue abituali preferenze. Il mio umore, solitamente facile ad eccitarsi o a deprimersi, si sentiva come in una specie di limbo. Sospesa finalmente ad una giusta altezza, sperimentavo uno stato d'animo molto raro per il mio carattere, l'imperturbabilità. Mi sembrava tutto più distante. C'era qualcosa tra me e il mondo. Qualcosa che era mio, ma non completamente, e del mondo ma non ancora interamente. Era una strana condizione, non potevo fare a meno di rifletterci. Qualcosa di mio, di suo, e del mondo, era un tramite con il tutto, con la vita, era il riscatto dall'esserci amati separandoci dal mondo. Questo evento ci ricollegava ad esso. Ci permetteva di superare l'egoismo dell'essere amanti. Era... l'evoluzione del nostro amore!Caro amore, non è vero che voglio sabotare la tua vita.Cosa sono le nostre piccole vite in confronto alla Vita? Cos'è la nostra vita se ancora non siamo pronti alla Vita?Non venire a dirmi anche tu che queste cose si devono programmare. Quanto consumiamo, come possiamo avere il coraggio di dire che un'altra vita non avrebbe di che nutrirsi? Quante cose buttiamo, quanto superfluo ci circonda! E' orribile quello che stai dicendo amore. Sento la vita prendere corpo nel mio corpo, frutto del nostro amore. Davvero nel nostro caso non si puo' dire che non sia frutto d'amore. Ma tu mi stai chiedendo di dividere il desiderio di far l'amore con te, dal desiderio di avere un figlio da te. Non posso. Più sono consapevole dell'amore, cioè più amo con coscienza e consapevolezza, più non posso dividere queste due cose.Quanto tempo ho impiegato per arrivare a questo punto! Mi stai chiedendo di tornare indietro, di regredire a ruoli bestiali di accoppiamento senza coscienza, senza vero amore, senza luce. A questo punto della mia vita queste cose sono inscindibili per me. Questa piccola vita dentro di me mi rende sana, mi dà nausea se mangio male, se respiro aria sporca, se fumo una sigaretta. Perdonami amore forse questo stato modifica il mio sentire. Mi vedo vivere in mezzo a dei fagocitatori. Abbiamo bisogno di tanto, di troppo, e non ci basta mai. Divoriamo cibo in eccesso. I nostri corpi sono facilmente in sovrappeso, il nostro sangue è troppo ricco, ci ottura le arterie. Come posso crederti quando dici che sono tempi difficili per fare un figlio?Per dare bisogna togliere. Per dare qualcosa dobbiamo privarci di qualcosa. Per dare la vita a un nuovo essere, che è un’opera meravigliosa, non vogliamo privarci di niente?Non so veramente perchè caro amore io devo rinunciare a questo dono. Perchè la vita costa, rispondi tu.Parlare con te mi spezza il cuore amore mio. Ma esisterà mai un momento ideale per fare un figlio? Oppure i nostri desideri aumenteranno con il passare degli anni?Perchè proprio lì dove c’è più benessere, proprio li' paradossalmente non nascono più bambini? Qualcuno mi spieghi questo. Perchè, amore, tu conosci le regioni più ricche del nostro paese, e proprio li' aumenta il rifiuto della vita? In quella passiva assenza di desideri che accompagna la sazietà, nella corsa sfrenata verso l'accrescimento di beni materiali, il desiderio di vita non aumenta, ma diminuisce.Ma noi non possiamo vivere solo per le cose!Come fanno a non stancarsi del godimento fine a se stesso! Tu desideri vivere meglio. Ma quanti desiderano avere di più non per essere di più, ma per consumare l'esistenza in un godimento fine a se stesso.Ti prego amore tu non sei tra questi, vero?Se potessi comunicarti quello che sento. Questa spinta nella pancia è una spinta di vita. Un tempo studiavo danza amore mio, quanto tempo l'insegnante indiana dovette impiegare per farci sentire questo punto, in mezzo alla pancia. Le danzatrici Orissi considerano questo punto come l'origine del movimento delle loro danze. Come puoi non capire amore mio?La vita segue i suoi meravigliosi perfetti schemi e noi ne sappiamo ancora cosi' poco. Cosa sono le nostre piccole meschine vite in confronto alla miracolosa complessità della vita? Come possiamo noi con le nostre piccole menti 'decidere' qualcosa di cosi' importante?Le nostre piccole menti si sentono più importanti della grandiosa forza che le ha create?Cosi' mi sembra che il testimone della vita è più facile che passi tra le mani degli ignavi, dei poveri di spirito, di coloro che 'non sapendo' servono docilmente la forza della vita, non chiedendosi nulla, non possedendo nulla, essi servono.Piuttosto che tra le mani di coloro che convinti da una falsa consapevolezza, si illudono di aver squarciato il velo che ricopre il mistero della vita e si sentono padroni di essa come della loro automobile. Dicono che non si deve scherzare con la vita, che è troppo importante, ma io non vedo traccia di vita nelle loro comode abitazioni. I loro sensi sono annebbiati, mi sembrano ombre. La loro visione del mondo è condizionata da un falso sapere che loro chiamano ‘informazioni’, di cui si nutrono, e cosi' pensano di 'sapere'. La vita per loro consiste nel poter cambiare automobile ogni anno, o viaggiare in continuazione alla ricerca di nuove sensazioni.Come posso parlare loro della Vita, amore mio? Questa loro molteplicità per me è morte, come morte è la loro vita vissuta senza capirne il senso. Tesoro mio ancora prima di sapere che ero incinta mi hai accarezzato a lungo la pancia, ogni notte, come non hai mai fatto. E' strano vero? A quante cose non sappiamo dare una spiegazione razionale. Il cuore è più veloce della mente. La tua mente ora non vuole accettare. Ma la tua mano abituata a sentire tutto il mio corpo aveva sentito qualcosa nel mio ventre e istintivamente aveva cominciato ad accarezzare un punto che prima ignorava o quasi. Nonostante le tue assurde obiezioni a questo evento, io penso ancora di amarti. Ma non posso amare un amore sterile!Mi rigetti nell' antica contraddizione.Questa spinta nella pancia, questa sensazione di pienezza, di rotondità, mi fa uscire dal mondo piatto vostri teleschermi! Questa è una possibilità, tesoro, questa spinta sarà una spinta anche per noi due, per il nostro lavoro, per il nostro futuro, perchè la vita porta vita! Il ciclo delle futilità, il tempo della sensazione è finito ormai. La vita non puo' più essere un'insieme di sensazioni da sperimentare. Ho paura di me stessa, se seguiro' il tuo volere e mi 'libererò'' di questa piccola spinta.Che ne sarà di me ? E che ne sarà del nostro amore? Dopo che mi avranno infilato una cannula sterile li' dove le tue mani ultimamente amavano sostare. Come potro' sopportare di vedere il frutto del nostro amore ridotto in poltiglia colarmi tra le gambe?Nessuna anestesia sarà abbastanza potente da farmi aprire le gambe alla morte. A cosa mi stai conducendo amore mio, mi costringi a discorsi di morte. In questo momento vorrei urlare la mia felicità e la mia gratitudine al mondo intero per questo dono che la vita ci concede. E' un dono di vita amore mio, ci farà crescere, ci aiuterà a staccarci da certi stupidi attaccamenti. Ci darà consapevolezza. Ci insegnerà la rinuncia.I programmi lasciamoli alle macchine!Caro tesoro non guardarmi cosi'. Siamo adulti, entrambi, consapevoli di vivere in un momento buio dell'umanità. “Tutti erano concentrati intorno ai propri vitelli d'oro.” E' una colpa cosi' grande desiderare qualcosa di vero? Quello che io sto provando ora non è un film, non è un prodotto di illusione, non è niente di costruito, il mio seno che raddoppia di volume è vero! E' voglia di verità che mi spinge a parlarti cosi' ora. Non ti accorgi che tutto cio' che è falso e corrotto sta crollando? Tu mi parli della tua libertà, ma io vedo catene intorno a te. E non sono io che le ho messe.E' cosi' stupido pensare che la felicità derivi solo dal soddisfacimento di bisogni materiali, perche' nessuno pensa mai che la felicità puo' derivare anche da una rinuncia?Da desiderio nasce desiderio, nessuno si accorge di quanto pesino le catene dei desideri. Le donne lavorano, lavorano, per la loro indipendenza, dicono. La loro 'indipendenza' quasi sempre finisce nell'acquisto di qualcosa che gli darà felicità per dieci minuti, poi fastidio perchè i loro armadi sono troppo pieni.Ci sono tante cose che mi piacciono di questo mondo, ma ora questa gente mi sta dando dell'egoista. Mi sembrano cosi' confusi, io dico che sarei disposta a rinunciare a viaggi, divertimenti, pur di avere un figlio, e mi guardano come un'aliena. Non mi ero accorta che eravamo a questo punto.No amore. Ma questa spinta nella pancia, il mio corpo che si trasforma, è cosi' stupefacente! Tutto il resto ora mi sembra un gioco idiota. Uno specchio per le allodole, una danza di zombie.Quando studiavo all'università fui colpita dalla lettura del testo di un'antropologa sugli haitiani. Poveri, maltrattati, ignoranti, (secondo i nostri canoni) gli haitiani chiamano "zombies" gli uomini che si preoccupano solo dei bisogni materiali. Da noi si chiamano persone concrete. Tanto vale ricominciare a camminare a quattro zampe.Non guardarmi cosi', amore! E’ questa condizione che muta il mio sentire. Siamo piccoli granelli, polvere da polvere, nati per servire. Dio mio, perchè si dimentica così facilmente la sostanza di cui siamo fatti?Polvere, solo polvere, polvere divina, ma nient'altro che polvere. Eppure basta così poco per scatenare la nostra vanità!

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