martedì 22 luglio 2008

S. Maria Maddalena 3

Quante volte anche noi gemiamo come la Maddalena vicino a tombe ormai vuote e cerchiamo tra i morti Colui che è ben vivo! Lo cerchiamo proprio nei luoghi dove non potrebbe mai essere, e rischiamo di non sentire neanche la sua voce che ci sta chiamando e che ci sta inviando proprio ad essere araldi della sua resurrezione! Chiediamo al Signore che ci conceda quel movimento, "conversa est" della Maddalena che voltandosi, cambiando radicalmente posizione e il luogo della nostra ricerca, fa sì che anche noi lo ritroviamo "vivo" e che anche noi corriamo a dirlo ai nostri amici, prima, e poi a tutti coloro che lo stanno cercando in luoghi e situazioni sbagliate, in troppi amori, nelle droghe, nell'ebbrezza del potere e dei soldi, ma anche ahimè in forme liturgiche vuote di ogni vita, in assemblee di sepolcri imbiancati, dove ciò che palpita di vita è visto con sospetto e ciò che è autentico crea fastidio e scompiglio. Chiediamo alla Maddalena di aiutarci a riconoscerlo dove di volta in volta vuole a noi mostrarsi. Ricordiamoci che il suo aspetto sarà quasi sempre "velato". Se siamo forti e focosi di zelo come Elia, in una brezza leggera, se siamo anziani come Abramo e Sara in tre giovani pellegrini, se proveniamo come Mosè dalle corti egiziane, nel mistero di un roveto che arde e non brucia... (continua)
Se invece siamo come il giovane eccentrico Francesco, re delle feste di Assisi, nel volto sfigurato del fratello lebbroso, se pure come Madre Teresa di Calcutta siamo comunque già tra le mura di un lindo convento e portiamo avanti una santa vocazione all'insegnamento, in un mendicante che ha sete, se siamo incamminati verso una buona carriera ecclesiastica, come Don Bosco, ecco il Signore "velato" in quei teppistelli di strada, maleducati e ignoranti che cominciarono a trovare in lui un punto di riferimento. Se siamo Camillo de Lellis o Giuseppe Moscati, eccolo nascosto nelle membra sofferenti dei fratelli ammalati, se siamo brillanti intellettuali come Edith Stein, eccolo ad attenderci in quell'inconcepibile follia che furono i campi di sterminio ebrei. Ma se siamo Teresa di Gesù e godiamo già in questa vita di vederlo nella sua umanità o di sentire la sua voce, ecco che ci chiede di occuparci del suo corpo "mistico", dell'intera Chiesa scossa dall'estendersi dei cattivi costumi del clero e dalle inevitabili eresie che ne conseguivano. (Continua)
Ma se conduciamo una esistenza "normale", in una famiglia "normale", in tempi e luoghi "normali", dove si nasconderà il nostro Cristo Risorto, dove ci chiederà di cercarlo? Nella piccola via come scriveva la piccola Teresa d Lisieaux, oppure trasformando in "endecasillabi la prosa quotidiana", come amava dire Escrivà de Balaguer, cioè svolgendo al meglio il nostro lavoro quotidiano, che sia pulire le aule di una scuola o ricoprire una importante carica politica agli occhi del Signore non fa nessuna differenza.
Ecco la lezione della Maddalena, il Signore l'ha guarita da un modo sbilanciato di amare, l'ha messa in contatto con la fonte stessa dell'Amore, ma poi non le ha chiesto di rimanere ad in-trattenersi con questo Amore, le ha chiesto di portare agli altri, specialmente ai crocifissi della terra, la gioia del mattino di Pasqua. Sembra di sentirla cantare con il salmista "corro per la via dei tuoi comandi perchè Tu hai dilatato il mio cuore, Signore..." Solo la misericordia e l'amore del Signore può dilatare i nostri cuori. Maria Maddalena aveva sperimentato come tutto il resto, compreso i famosi sette demoni che secondo alcune interpretazioni la possedevano, nonostante il loro fascino perverso ( possono apparire molto affascinanti, se vogliono, non necessariamente con i piedi caprini!) rimpicciolivano il suo cuore e la sua capacità di amare. Ma anche Paolo di Tarso era un esperto di misericordia, e nella seconda lettera ai Corinzi così scrive: "Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo, al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia, né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio. E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio." (MLA)

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