lunedì 5 maggio 2008

Un anno da Presidente: Auguri!


Nicolas Sarkozy: Repubblica, Religioni, Speranza
Da: Conversazioni con Thibaud Collin e Padre Philippe Verdin, Nuove Idee, introd. G. Fini Posted by Picasa(2004)
La religione al servizio della società:
(...) Credo sia utile per una società totalmente orientata verso l'attività, la produzione, l'azione spasmodica, che abbia luoghi adatti alla contemplazione e uomini che guidino con la loro vita e la loro saggezza, i loro contemporanei nelle vie della pratica contemplativa. I contemplativi sono preziosi per la nostra crescita civile. Credo nella loro utilità. Essi sono complementari a noi, che viviamo in pieno l'attualità della società. Ho sempre ritenuto che la consacrazione alla vita contemplativa sia un fattore di sollievo anche per quelli che l'osservano dall'esterno. Mi dispiace anche che per essere realmente un fattore di sollievo, il contemplativo debba essere contemplato. Ora ciò rappresenta un caso raro. Comprendo assai bene le ragioni spirituali che spingono i contemplativi a isolarsi, ma penso che un contemplativo che possa essere osservato arrechi ricchezza interiore ed equilibrio e sia un uomo utile alla società. E' senza dubbio paradossale che sia io, indicato spesso come iperattivo, a dirlo, ma credo nell'importanza della vita contemplativa per la società. Sul piano personale la visione della serenità mi procura la pace e il distacco di cui ho bisogno. Ho avvertito questo sentimento in ogni visita ad un monastero. Vi ho visto una forza serena che non aveva bisogno di apparire per esistere.
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La discussione sullo statuto delle diverse confessioni:
(...) Non credo che la grandezza della Chiesa si costruisca sulla rivalità e sulla discriminazione. Il messaggio universale del cristianesimo è un messaggio di apertura e di sensibilità culturale. I responsabili culturali dovrebbero rallegrarsi quando i giovani hanno la fede, sia le fede del credo cattolico o la fede musulmana, piuttosto che un agnosticismo disperato. La vera battaglia oggi non è con l'Islam, è con la seduzione del denaro, della violenza, della droga, e con la perdita di senso della vita, e con l'insofferenza di numerose persone di fede cattolica, orami prive di speranze nell'avvenire. L'obiettivo è quello di dare alle persone un senso alla loro vita. E' questo il tema dell'omelia del Papa a Longhamp, alla conclusione delle giornate mondiali della gioventù: "Dio è là dove si trovano coloro che credono in lui". Se Dio è là dove si trovano coloro che credono in lui, perché dovrebbe essere in una cattedrale e non in una moschea? Nell'animo di un cristiano e non di un musulmano? Non nella stessa maniera, non certamente con le stesse finalità sociali. Non mi permetto di giudicare i credenti in rapporto alla peculiarità delle loro credenze. Prendo la fede come fatto da rispettare, non lo classifico. Con quale diritto ci potremmo consentire di stabilire un ordine gerarchico? Per la Chiesa cattolica la buona novella dovrebbe essere che gli uomini sperano. (...)
Per un musulmano credente come per un musulmano non credente, l'islam è una parte della propria identità. E' stato educato con essa, è diventato grande con questo punto di riferimento (...) Negare l'islam di Francia significa negare una parte dell'identità culturale dei nostri compatrioti musulmani. Ora sono profondamente convinto che una identità umiliata o negata sia una identità che per reazione diviene estremista. (...)
L'islam è una grande religione. In certi momenti della storia è stato all'avanguardia delle arti, della filosofia, della scienza. E' imbevuto di valori umanistici universali: l'amore, la pace, la giustizia, il rispetto della vita. Un'ala delle sue correnti ha difficoltà a combinare le sue convinzioni di fondo con la modernità. Ma anche la religione cattolica ha conosciuto questa sfida(...) Colui che non ama gli Arabi ha lo stesso volto di chi detesta gli ebrei : è il volto della stupidità e dell'odio.
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Insegnare al fede, educare l'uomo:
(...)Tutto ciò che può aiutare a dare un senso alla vita è importante in un momento in cui è così difficile trovare punti di riferimento. Si potrebbe descrivere questo apporto preannunziando che la fede arreca colori all'esistenza, rilievo ai concetti dei diritti e dei doveri, profondità a un quotidiano a volte scialbo e privo di prospettive. Non si possono educare i giovani basandosi esclusivamente sui valori temporali, materiali, addirittura anche repubblicani. L'educazione religiosa è un aposta importante perché l'unica tra le attività proposte ai giovani che non sia rivolta unicamente o principalmente al piacere personale. Obbliga a uscire dall'egoismo e apre il cuore a dimensioni che la sorpassano: l'alterità, la vita come progetto specifico voluto da Dio ed il posto dell'uomo nel seno di questi, il mondo come destino collettivo in cui ciascuno prende la propria parte. L'educazione religiosa, il catechismo, la scuola domenicale, non sono attività come il piano, lo judo, la danza e il disegno.
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Insegnare le fede, educare l'uomo:
(...) La morale repubblicana non può rispondere a tutte le domande né soddisfare tutte le aspirazioni. Permette di formare, aspetto affatto disprezzabile, cittadini. Ma è insufficiente nelle risposte agli interrogativi basilari dell'uomo. La morale repubblicana si fonda nel rispetto della legge. E' morale ciò che è conforme alla legge. Nella sfera spirituale non si pone nello stesso ordine. Non è obbligatoriamente morale ciò che rispetta la legge e non è forzatamente immorale ciò che non la rispetta. Si è in un altra logica e penso che le due si riflettano, si completino, si armonizzino e si arricchiscano nel vivere in interconnessione. La vita spirituale rappresenta di solito la base di impegni umani e filosofici che la Repubblica non può offrire, dato che non conosce il bene o il male. La Repubblica difende la regola, la legge, senza riconnetterle ad un ordine spirituale. Indica le cose consentite e quelle vietate, non indica quelle buone e quelle cattive. La religione al contrario può fornire questo parametro.
(...) Dico "può fornire" perché conviene non essere ingenui: la religione può anche essere un pretesto per la violenza. Il fenomeno religioso non è di per positivo. Dopo aver rilevato l'importanza dei problemi spirituali, dopo aver riconosciuto il ruolo delle grandi confessioni, indubbiamente la religine cattolica e le altre, non ho difficoltà ad ammettere che il fenomeno religioso può diventare devastante quando è falsato e reso farsesco(...)
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Il ruolo giocato dalle religioni nella costruzione di una morale comune:
(...) La libertà della pratica religiosa non è contraria alla Repubblica: non vedo perché la libertà di pregare minaccerebbe la Repubblica. Mi considero agli antipodi di quel vecchio ministro che rifiutava di entrare in una chiesa con la scusa di essere un ministro della Repubblica. La legge non ha contrattato con le religioni, ma ha dovuto assicurare a tutte uno spazio di libertà. Dando un senso alla vita di ognuno, le religioni placano le tensioni e favoriscono l'integrazione generale nella comunità nazionale. Possono in sintonia realmente contribuire alla formazione degli elementi creatori di una morale comune fondamentale.

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