mercoledì 13 gennaio 2010

Il "buonismo" nel Vangelo

Cominciamo da Maria: non è molto ciò che lei dice o fa nei testi dei Vangeli ma è abbastanza, a cominciare da quel "fiat" che cambierà il suo destino e quello della storia umana. Un angelo, una voce, una colomba, quello che sia, una persona sospettosa e sul chi vive non si "apre" a nulla e a nessuno, figuriamoci all'azione dello Spirito Santo! E si reca pure incinta in un viaggio piuttosto impegnativo, forse a dorso di mulo, come doveva essere ai suoi tempi per andare ad aiutare la cugina Elisabetta che aveva concepito un figlio in età avanzata. Persino alle nozze di Cana, accanto al suo meraviglioso figliolo e circondata dai suoi amici, nella comprensibile e gioiosa ebbrezza di un banchetto di nozze avrebbe potuto tranquillamente farsi gli affari suoi pur essendosi accorta che i festeggiati avevano terminato il vino, e ciò durante un banchetto di nozze era proprio disdicevole. Che fa? Costringe il Figlio ad una manifestazione prima del tempo, gli forza la mano, per così dire ed ecco il banchetto degli amici sposi continuare nella gioia il suo svolgimento. E che dire del "buonismo" di S. Giuseppe? A quel tempo per le spose che "tradivano" la promessa prima delle nozze c'era la lapidazione! Ma veniamo al personaggio principale del Vangelo: Gesù. Dando per ormai arcinoto il suo "buonismo" verso le categorie sociali più bistrattate di quell'epoca, lebbrosi, donne peccatrici a cui permette persino che gli profumino i piedi, adultere che salva dagli accusatori con un astuto escamotage, samaritane che hanno avuto cinque mariti, ecc. ecc. notiamo come il suo buonismo non si ferma neanche davanti alle richieste di coloro che erano si può dire gli occupanti della sua terra, cioè i Romani, come avviene per la guarigione della figlia del centurione, o delle autorità religiose del tempo, il capo della sinagoga. Con Giuda Iscariota, poi, il traditore con cui intinge fino all'ultimo il boccone nel piatto, fino al rimprovero per Pietro che aggredisce di spada la guardia venuta per arrestarlo. Ma l'apice del "buonismo" di Gesù si ha quando morente sulla croce chiede al Padre celeste di perdonare coloro che lo hanno condannato e ucciso, cosa che sarà poi emulata da una foltissima schiera di martiri e santi, fino ai giorni nostri. (MLA)

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