lunedì 25 gennaio 2010

La tunica di Cristo

[...]Ebbene, può forse esserci qualcuno che creda si possa dividere l'unità della Chiesa, questa unità che viene dalla stabilità divina e che è legata ai misteri celesti, e pensare che si possa dissolvere per la divergenza di opposte volontà? Chi non si tiene in questa unità, non si tiene nella legge di Dio, non si tiene nella fede del Padre e del Figlio, non si tiene nella vita e nella salvezza.
Questo mistero dell'unità, questo vincolo di concordia stretto alla perfezione, ci viene indicato nel vangelo, là dove si parla della tunica del Signore Gesù Cristo: essa non viene affatto divisa né strappata; ma si gettano le sorti sulla veste di Cristo, sicché chi dovrà rivestirsi di Cristo riceva la veste intatta e possieda indivisa e integra quella tunica. Così leggiamo nella Divina Scrittura: "Quanto poi alla tunica, poiché era senza cuciture dall'alto al basso e tessuta d'un pezzo, si dissero a vicenda non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocchi". (Gv 19,23) Lui portava l'unità che viene dall'alto, che viene cioè dal cielo e dal Padre: tale unità non poteva affatto essere affatto divisa da chi la ricevesse in possesso, conservandosi tutta intera e assolutamente indissolubile. Non può possedere la veste di Cristo, colui che divide e separa la Chiesa di Cristo.

S.Cipriano III sec. (L'unità della Chiesa cattolica 6-7)

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